Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Famiglia & Minori

Sistema inefficente, le adozioni potrebbero gestirle i privati

L'ipotesi-bomba di David Cameron per contrastare l'inefficienza dei servizi

di Sara De Carli

«È scioccante pensare che su 3.600 bambini con meno di un anno adottabili, l’anno scorso solo 60 sono stati adottati». Lo ha detto David Cameron, primo ministro inglese, presentando la campagna Give A Child A Home per sensibilizzare le famiglie all’affido e all’adozione.

Tra le altre cose la campagna si prefigge di rendere pubblici i tempi di attesa e il numero di adozioni realizzate in ogni distretto locale, per garantire degli iter più rapidi. Cameron in un’intervista al Times ha anche annunciato una sorta di libro verde che stabilisca un numero minimo annuo di bambini dati in adozione tra quelli in carico ai servizi e dei tempi massimi di attesa. Là dove i servizi risultarssero inefficienti, i servizi di adozione potrebbero essere privatizzati e affidati a agenzie indipendenti o da servizi locali con risultati migliori.

Soprattutto però, ha detto Cameron, c’è bisogno che «più famiglie prendano in considerazione l’adozione e l’affido. Incoraggio le famiglie a pensare se possono dare una casa a un bambino”. Sezioni particolari della campagna sono dedicate all’adozione di bambini con problemi di salute o all’adozione di gruppi di fratelli.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA