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Zamagni: terzo settore è una risorsa per il Paese

«Sinora la politica non l'ha mai ritenuto capace di fare un passo in avanti»

di Redazione

«Al nuovo governo chiediamo di considerare il Terzo Settore come una risorsa per il Paese, perché il mondo politico non lo ha mai ritenuto capace di fare un balzo in avanti. E di valorizzare il ruolo dell’Agenzia per il terzo settore che, nell’interesse delle organizzazioni e dei donatori, dovrebbe avere poteri di ispezione e sanzionamento».

Parole di Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia per il terzo settore, è intervenuto all’incontro svoltosi oggi a Roma al CNEL durante il quale sono state presentate le “Linee guida per la raccolta fondi nei casi di emergenza umanitaria”: uno strumento destinato a organizzazioni, enti, istituzioni che lanciano campagne di raccolta fondi dopo calamità naturali o crisi umanitarie, come si è verificato di recente in occasione delle alluvioni in Italia e dell’emergenza in Corno d’Africa.

“Il non profit italiano vive un momento particolare, carico di aspettative e opportunità ma anche di rischi  – ha aggiunto Zamagni –  La deregulation che ha provocato i disastri della crisi finanziaria, se applicata al Terzo settore avrà effetti di perdita di fiducia dei cittadini. Ecco perché sono importanti  queste Linee guida: se il mondo for profit, di fronte a una crisi, cambia il management e riparte, per le organizzazioni non profit perdere la reputazione equivale a lunghissimi tempi di recupero nei confronti dei cittadini”.

A breve l’Agenzia istituirà un Elenco di organizzazioni che aderiranno al documento.

“Non si tratta di un albo, perché l’Agenzia ad oggi ha solo ruolo di indirizzo e vigilanza – ha precisato Zamagni – ma chiederemo alle organizzazioni di sottoscrivere il documento sulla base di un impegno morale verso donatori e beneficiari”.

“In questo contesto siamo ottimisti per la nomina di Andrea Riccardi a ministro per la Cooperazione internazionale, ambito principale di applicazione di queste Linee Guida” ha detto Edoardo Patriarca, consigliere dell’Agenzia nonché coordinatore del progetto.

Le Linee Guida, composte di sette articoli e un allegato, descrivono le ‘tipologie’ di impegni che le organizzazioni non profit italiane sono tenute a considerare quando intervengono per rispondere alle emergenze: impegni generali, verso i beneficiari e verso i donatori.

Il principio alla base è la dichiarazione di intenti: occorre comunicare quali progetti e quali beneficiari, operare in trasparenza e rendicontare i risultati.

“In emergenza questi principi sono spesso scardinati  – ha aggiunto Patriarca – perché gli eventi sono imprevedibili e il dato emozionale influisce sui comportamenti dei donatori. Per questo le organizzazioni hanno il dovere di innalzare i propri standard qualitativi e operativi e di mantenere un rigore etico indiscutibile durante questo tipo di raccolta fondi”.

Durante la giornata  Bruno Pasquino, Consigliere d’Ambasciata del Ministero degli Affari Esteri, ha illustrato il ruolo della Farnesina nei contesti di emergenza, “per assicurare nel lungo periodo la continuità degli aiuti alle popolazioni colpite dalle crisi e non solo sull’onda emotiva in prima emergenza”;  il prof. Giorgio Fiorentini dell’Università Luigi Bocconi di Milano ha presentato infine una ricerca su fundraising e telefonia mobile, dimostrando quanto anche in Italia “cellulari e smartphone siano diventate ‘protesi’ a portata di tutti e quindi una grande opportunità per le organizzazioni, a sostegno di cause umanitarie e nella relazione con i donatori”


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