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Sostenibilità sociale e ambientale

Domani in piazza per i beni comuni

Il WWF aderisce alla manifestazione che richiama al rispetto dei risultati del referendum

di Redazione

 Il WWF Italia, componente del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua pubblica, aderisce alla Manifestazione nazionale “In piazza per l’acqua, i beni comuni, la democrazia” che si terrà a Roma domani, sabato 26 novembre, dalle ore 14 in Piazza della Repubblica.

«Un appuntamento decisivo» si legge in una nota dell’associazione ambientalista, «quello della manifestazione nazionale di domani, in cui anche il WWF scenderà in piazza insieme al popolo dell’acqua non solo in difesa dell’acqua bene comune, ma anche della democrazia che rischia di essere messa fortemente in discussione dal mancato rispetto del voto di oltre 27 milioni di italiane ed italiani. E sarà anche l’occasione per ribadire che uguale intransigenza l’avremo nel chiedere il rispetto del voto degli italiani contro l’energia nucleare».

«Sembra paradossale», scrive il WWF, «ma in Italia si deve andare in piazza anche quando la volontà dei cittadini è stata espressa in maniera chiarissima.

Nonostante oltre il 95% dei votanti ai referendum del giugno scorso, in maniera plebiscitaria, si è espresso contro la privatizzazione dell’acqua, ad oggi, se si esclude l’esperienza del Comune di Napoli, culminata con l’istituzione del primo Assessorato ai Beni Comuni in Italia, in nessun posto è stato avviato il processo di ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico, né tantomeno si sono date indicazioni per l’eliminazione dalle tariffe pagate dalle famiglie di quel 7% (che in molti casi è di gran lunga maggiore) su cui si basa il profitto dei privati».

 

Il WWF, anche in vista di appuntamenti cruciali come la Conferenza sui cambiamenti climatici di Durban (28 novembre – 9 dicembre 2011) e del Summit ‘Rio + 20’ sullo Sviluppo Sostenibile (22 giugno 2012) ritiene fondamentale «richiamare l’attenzione del dibattito nazionale e  internazionale su una risorsa come l’acqua, fondamentale per gli ecosistemi e la sicurezza del territorio.

È sotto gli occhi di tutti come una gestione scellerata del nostro territorio e la mancanza di misure per contrastare i cambiamenti climatici stanno presentando un conto pesantissimo in termini di vite umane e di danni alle case ed infrastrutture. È ora di modificare radicalmente questo assurdo modello di insostenibile sviluppo che rappresenta una delle cause della crisi mondiale che sta colpendo l’intero Pianeta».


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