Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Riapre il Rifugio di fratel Ettore

A Milano per merito della Caritas. Parla Roberto Davanzo

di Antonietta Nembri

Apre il Rifugio Caritas di via Sammartini 114, nei pressi della Stazione Centrale di Milano. Un indirizzo storico per la Milano della solidarietà. Qui per trent’anni fratel Ettore ha accolto i senza dimora. Ora dopo i lavori di ristrutturazione, in questi locali messi a disposizione dalle Ferrovie dello Stato, in un’iniziativa promossa con Enel Cuore, Fondazione Cariplo e Fondazione Milan Caritas Ambrosiana gestirà un luogo di accoglienza per homeless.

A tagliare il nastro ufficialmente, venerdì 16 dicembre, il cardinale Angelo Scola. «Siamo onorati della sua presenza» osserva don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana che alla vigilia dell’avvio di questa opera dice di essere animato da un duplice sentimento.
Da un lato, spiega «c’è l’essere onorati per essere stati scelti per un impegno di risposta al disagio, ma dall’altro lato c’è come un disagio nel dover riconoscere che a Milano il mondo dell’emarginazione continua a essere sempre più affollato». Don Davanzo, infatti, sottolinea come solo sette anni fa sono stati messi a disposizione della grande emarginazione i 100 posti della Casa della Carità, «ora aggiungiamo altri 64 posti letto. Ma la domanda che dobbiamo farci è un’altra: passano i decenni ma le file della povertà di strada restano pingui, perché?».

Il direttore di Caritas Ambrosiana ammette «è una domanda un po’ retorica, soprattutto davanti a un fenomeno che è nazionale, Trenitalia del resto ha messo a disposizione dei senza dimora anche degli spazi alla stazione Termini di Roma (Il Rifugio Caritas di Milano, del resto rientra nel progetto Un cuore in stazione di Ferrovie dello Stato ed Enel Cuore – ndr.)». Ma c’è un altro sentimento che don Davanzo denuncia ed è quello dell’inquietudine «rispetto alla povertà di strada. Come cristiani ci siamo sempre rimboccati le maniche davanti a questo. Ettore ci lavorò per trent’anni», ricorda.

Si sentono un po’ gli eredi di fratel Ettore che, nella Milano degli anni Settanta, iniziò a occuparsi di quelli che all’epoca venivano chiamati barboni. «Oggi la nostra sfida è quella di offrire anche qualità nell’accoglienza, per questo abbiamo delle figure professionali, ma non perdiamo di vista il volontariato perché anche la carità va fatta con competenza, occorre essere preparati ad accogliere persone di questo mondo che è uno dei più difficili», ammette don Roberto. Caritas Ambrosiana del resto ai primi di dicembre ha dato il via agli incontri formativi per i nuovi volontari.

Fratel Ettore iniziò ad accogliere i senza dimora negli anni settanta, in una Milano che viveva ancora il boom economico, facendo quello che oggi gli esperti chiamano “scouting sociale” «è uno dei nostri compiti da sempre: scoprire i nuovi bisogni, se non ci siamo noi il pubblico è molto più lento a rispondere. Ed è una cosa che dobbiamo continuare a fare, stare sulla frontiera per individuare i nuovi bisogni emergenti, le nuove forme di povertà per cercare di dare una risposta».

La struttura con i suoi 64 posti, una sala comune per la colazione e la convivialità, una stireria e una lavanderia,che si inaugura venerdì 16 dicembre sarà pienamente operativa prima di Natale, si augura don Roberto Davanzo «saremmo una goccia nel mare, se penso alle 3.500 persone senza fissa dimora stimate a Milano dalle ultime ricerche, ma è un campo in cui continueremo a impegnarci, a immaginare nuovi modelli di intervento».

In parallelo con l’inaugurazione del Rifugio Caritas, al via anche la campagna di raccolta fondi lanciata dai partner del progetto per la copertura delle spese gestionali.
Tutti possono dare il loro contributo versando un’offerta a Caritas Ambrosiana o acquistando i panettoni mignon che saranno venduti sui treni. La campagna prevede anche la proiezione di uno spot-guida all’iniziativa realizzato dal regista Giacomo Gatti che sarà proiettato sugli schermi giganti dello stadio di San Siro, sui monitor delle principali stazioni ferroviarie, sui video della metropolitana e nelle sale cinematografiche di Milano e provincia.

Per vedere lo spot della Caritas


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA