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Oggi al Senato è il giorno di Buffett

I demcoratici presentano un disegno di legge che tassa i milionari al 30 per cento

di Gabriella Meroni

Oggi 1 febbraio è il giorno di Buffet al Senato americano. i senatori democratici infatti si sono impegnati a presentare un provvedimento legislativo che recepisca il cosiddetto “lodo Buffet”, ovvero una legge che imponga ai milionari di versare almeno il 30 per cento del loro reddito in tasse. Anche se il disegno di legge affronterà – come è certo – il muro dell’opposizione repubblicana, il voto su questa proposta è quanto mai opportuno, come scrive il New York Times di oggi.

Il disegno di legge, che sarà presentato dal senatore Sheldon Whitehouse del Rhode Island, imporrebbe una nuova aliquota progressiva, che arriva fino al 30 per cento, da applicare sui redditi tra 1 milione e 2 milioni di dollari annui. La nuova aliquota dovrà essere versata da coloro che attualmente godono di un trattamento fiscale più favorevole, e dovrebbe applicarsi anche sui redditi da capitale, mentre lascia intatti i vantaggi per le donazioni al non profit.

Sarebbero esclusi quindi tutti quei contribuenti, anche se milionari, il cui reddito è frutto di stipendio, dato che le loro aliquote sono già superiori al 30 per cento. Ma altri contribuenti milionari, come per esempio Mitt Romney, che guadagnano la maggior parte del loro reddito da investimenti o hedge fund (tassati al 15 per cento), se la legge passasse sarebbero costretti a versare molto, molto di più al fisco.

Il presidente Obama ha recentemente citato l’esempio di Warren Buffett, il quale – ha detto – gode di un’aliquota fiscale minore della sua segretaria. La proposta di legge è dunque nota negli usa col nome di Buffett Rule, che in italiano potremmo tradurre come “Lodo Buffet”.

Secondo il centro studi del Congresso il lodo Buffett, chiedendo ai milionari di pagare almeno come la maggior parte della classe media, interesserebbe circa un quarto di tutti milionari, cioè 94.500 contribuenti. E secondo l’associazione Citizens for tax justice, un gruppo politico liberale, il disegno di legge del 30 per cento farebbe incassare alle casse pubbliche circa 50 miliardi di dollari l’anno.

Secondo il New York Times il provvedimento è <<una buona partenza>> per arrivare a una società più equa e che conceda maggiori benefici ai meno fortunati. Tuttavia <<questo è solo l’inizio>>, scrive il quotidiano. Servono infatti altri provvedimenti come <<l’aumento delle imposte sulle plusvalenze>> oggi fissato al 15 per cento, <<il più basso dalla Grande Depressione>>. Il vero traguardo, secondo il New York Times, sarebbe dunque di portare questa aliquota al 25 per cento entro il 2014, il che porterebbe un introito maggiore di 45 miliardi l’anno rispetto al Lodo Buffett.

L’ostruzionismo dei repubblicani è praticamente certo, conclude il NYT, ma per loro potrebbe diventare molto difficile spiegare ai cittadini perché consentono ai più ricchi di fuggire davanti alle loro responsabilità.


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