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Sostenibilità sociale e ambientale

Rinviati a giudizio dirigenti Enel

"Omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni"

di Redazione

Sono stati rinviati a giudizio, dal Gup di Rovigo, alcuni esponenti di primo piano di Enel, legati all’inchiesta che ha coinvolto la centrale di Porto Tolle (Rovigo), per “omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni sul lavoro, in concorso”. Il rinvio a giudizio riguarda i vertici della centrale in servizio tra il 1998 ed il 2009. Tra i nomi spiccano quello dell’Amministratore Delegato, Fulvio Conti e quelli degli ex Franco Tatò e Paolo Scaroni assieme ad altre sette persone tra funzionari Enel ed ex direttori della centrale polesana.

Secondo la Procura rodigina gli imputati, «ciascuno limitatamente ai periodi di rispettiva competenza», avrebbero omesso di collocare e far collocare impianti e apparecchi destinati a prevenire disastri ambientali e infortuni sul lavoro. In particolare, l’insorgenza o l’accentuarsi di malattie respiratorie, asma e rinite allergica e malattie cardivascolari, legate all’inalazione e ingestione di sostanze inquinanti emesse in atmosfera dal 1998 al 2004 dalla centrale di Porto Tolle.

La procura ttribuisce la responsabilità agli imputati del mancato adeguamento degli impianti durante il funzionamento della centrale ad olio combustibile per ridurre le sue emissioni; adeguamento che sarebbe stato un obbligo in base alle direttive emesse dalla Unione Europea. A patire le conseguenze di questo mancato adeguamento e dell’esposizione alle emissioni inquinanti della centrale, secondo la Procura che attinge ad uno studio epidemiologico effettuato dalle Asl di Rovigo ed Adria per il periodo che va dal 1998 al 2006, sarebbero stati soprattutto i bambini, da zero a 14 anni, residenti nei comuni di Porto Tolle, Porto Viro, Ariano nel Polesine, Taglio di Po, Rosolina, Mesola. Questi, secondo lo studio, hanno mostrato patologie legate a malattie respiratorie. «In particolare – scrive la Procura rodigina – per il periodo ’98-2002 è stato calcolato nella misura dell’11% di tutti i ricoveri la percentuale legata alle patologie respiratorie»

L’azienda affida a un breve commento la sua replica: “Enel, nella piena convinzione di aver sempre operato nel rispetto delle leggi e nell’interesse della collettività, attende con fiducia il giudizio di merito”.


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