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Sostegno a distanza: superati 375mila aiuti attivi

Dati resi noti dall'Agenzia del terzo settore

di Redazione

È stato presentato a Roma uno studio dell’Agenzia per il Terzo Settore sulla realtà del Sostegno a distanza (Sad), una delle forme di solidarietà più conosciute e diffuse dagli italiani: emerge una fotografia chiara di come una significativa fetta del non profit italiano investa in interventi a favore di persone che vivono in paesi in via di sviluppo e di come gli italiani scelgano di essere fedeli negli anni verso la solidarietà.

Ogni anno 111 organizzazioni non profit (ONP) tra le più rappresentative muovono circa 400 milioni di euro in progetti di cooperazione o solidarietà internazionale di cui 100 milioni derivano proprio dal Sad. Il campione preso in esame è qualitativo e molto rappresentativo, seppure non possa rappresentare l’intero panorama delle ONP attive in Italia ( si pensi alle molteplici esperienze missionarie, legate alle varie diocesi o alle piccolissime organizzazioni che sostengono micro progetti). Si stima che in Italia circa due milioni di italiani abbiano un Sad.

“Malgrado la crisi economica che ha riguardato tutti – ha detto Marida Bolognesi, consigliere dell’Agenzia che ha moderato la giornata dal titolo “Crescere insieme da lontano” – il Sad dimostra di tenere o di aver subito solo una lieve flessione, perché è stato compreso dalle organizzazioni e dai cittadini il valore aggiunto rispetto ad altre forme di raccolta fondi. Con il progetto “Sad in chiaro” dell’Agenzia abbiamo dimostrato che sono molte le buone prassi in Italia, soprattutto perché le organizzazioni investono in sviluppo e educazione nei paesi in difficoltà. Inoltre la tipica reciprocità del Sad tra beneficiario e donatore – ha concluso – fa sì che i cittadini non abbandonino gli impegni presi”.

Il campione – Corrisponde infatti organizzazioni iscritte all’Elenco dell’Agenzia, aderenti alle Linee Guida per il Sostegno a Distanza. Molte di queste fanno parte delle principali reti di promozione del Sad: Forum Sad, Cini, Coresad, Elsad.

Le ONP. Le 111 organizzazioni hanno sede su tutto il territorio nazionale ma sono concentrate in prevalenza nel Nord Italia e nel Lazio, in particolar modo a Roma. Operano attraverso la cooperazione internazionale e, per alcune in modo esclusivo, attraverso il Sad. Sono piccole – 39 ONP con <250mila di euro; medie – 30 di queste hanno bilanci tra i 250mila e un milione di euro; grandi – 33 con bilanci tra un milione di euro e 10 milioni; big – 9 dichiarano bilanci superiori ai 10 milioni di euro.

Chi sceglie il SaD. Singoli e famiglie: il fatto che il Sad instauri una relazione con il beneficiario resta l’elemento vincente perché il donatore ha la chiara percezione di chi sta aiutando. Questa relazione quasi “privata” garantisce continuità e fedeltà da parte dei sostenitori che si sentono direttamente responsabili dell’impegno preso. L’impegno economico annuale va da euro 225 a un massimo di euro 338 con una media stimata di euro 282.

Quanti Sad Sono 375.262 i Sad attivati nel mondo dalle 111 ONP italiane, a favore di singoli beneficiari o comunità. Se l’aiuto è individualizzato (per 224.893 SaD su 375.262) il destinatario è un minore (68%) o un giovane (2,6%) con o senza una famiglia.

Chi lavora per il Sad. Donne sia che il personale sia dipendente (68%) o volontario (59%). Le 111 ONP hanno dichiarato che il 78,8 % delle persone attive è volontario, mentre solo il 9,9% è costituito da personale dipendente.

Il boom del Sad. Pur essendo una forma di solidarietà di lunga tradizione in Italia – le prime forme di Sad risalgono agli anni Sessanta – è dagli anni ‘90 in poi che il SaD si è imposto come azione integrante e strutturale di tutte le ONP, sia quelle di nuova costituzione che quelle preesistenti. Nel triennio ‘97-2000 sono nate la gran parte di ONP dedite al Sad: il periodo coincide con l’introduzione della legge 460/97 per il regime Onlus, che contemplava, tra l’altro, la normativa dei benefici fiscali per i cittadini nella dichiarazione dei redditi (detrazione del 19% per le erogazioni alle ONP con riferimento agli importi destinati ai Paesi in via di sviluppo).

Impatto geo-sociale. Sono stati mappati i Paesi in cui le ONP realizzano gli interventi SaD, sia per singoli destinatari che per gruppi o comunità. Da un lato l’Africa si conferma il continente particolarmente privilegiato con il 42% di Sad attivi in 45 Paesi destinatari di intervento; dall’altro l’analisi dei numeri in assoluto di SaD per Paese, individua alcuni Stati con altissima concentrazione di sostegni a distanza rispetto ad altri: l’India con 53.316 SaD, il Brasile con 31.332 e il Mozambico con 16.915.

Il Sad in chiaro. L’Agenzia per il Terzo settore, ente pubblico vigilato dalla Presidenza del Consiglio, ha promosso due anni fa l’iniziativa “Sad in chiaro” e realizzato www.ilsostegnoadistanza.it: un sito completamente dedicato al Sad dove i cittadini possono trovare l’elenco delle organizzazioni che aderiscono alle ‘Linee guida’ emanate dalla stessa Agenzia. Il progetto ha previsto l’istituzione di un Osservatorio che ha monitorato l’andamento del Sad in Italia e l’adesione di organizzazioni non profit alle Linee Guida e alla loro corretta applicazione.


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