Politica & Istituzioni

Myanmar: l’ottimismo di San Suu Kyi

La storica oppositrice birmana parla di "tempo della riconciliazione"

di Redazione

Si e’ detta ottimista Aung San Suu Kyi, dopo il colloquio avuto oggi con il ministro del Lavoro birmano, generale a riposo Aung Kyi, incaricato dal regime di tenere i rapporti con la leader dell’opposizione, come concordato il mese scorso con l’inviato speciale delle Nazioni Unite, Ibrahim Gambari.

Perche’ potesse riunirsi con il ‘contatto’, non soltanto Suu Kyi e’ stata di nuovo autorizzata a lasciare la propria residenza, dove e’ confinata agli arresti domiciliari dal 2003; ma in precedenza, e per la prima volta da oltre tre anni, le e’ stato consentito incontrare anche quattro esponenti della Lnd, la Lega Nazionale per la Democrazia da lei stessa guidata: il portavoce del partito, Nyan Win, e tre dirigenti, Aung Shwe, Nyunt Wai e Lwin. In seguito lo stesso Nyan Win ha riferito come il premio Nobel per la Pace 1991, dopo il faccia a faccia con Aung Kyi, abbia sottolineato che e’ il momento di puntare a “comporre” i contrasti, e che ritiene “vogliano la riconciliazione nazionale” le stesse autorita’ governative.

“‘Aung San Suu Kyi ha dichiarato che i malaugurati fatti di settembre e ottobre sono stati dolorosi, non soltanto per la Lnd, ma altresi’ per il governo e per il popolo”, ha proseguito il portavoce della Lega, riferendosi alla brutale repressione delle manifestazioni per la democrazia guidate per cinque settimane di fila dai monaci buddhisti. “‘Daw’ Suu Kyi ha detto che per prima cosa dobbiamo lavorare al processo di risanamento, e abbiamo discusso pure dei passi necessari da compiere per conseguirlo””, ha riferito ancora Nyan Win, ma senza entrare nei dettagli. ‘Daw’, in lingua birmana, significa ‘Signora’, l’appellativo utilizzato con deferenza dai suoi seguaci per indicarla.


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