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Sanità & Ricerca

Nanomedicina e biofotonica clinica: il 12 giugno 2012 la Fondazione Don Gnocchi inaugura il nuovo laboratorio “Labion”

di Fondazione Don Gnocchi

Martedì 12 giugno, alle ore 11, si terrà nella “Sala Cardini” del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano (via Capecelatro, 66) la cerimonia di INAUGURAZIONE del nuovo “LABION – LABORATORIO DI BIOFOTONICA CLINICA E NANOMEDICINA” sviluppato dal Polo Tecnologico della Fondazione Don Gnocchi.

Interverranno alla cerimonia di inaugurazione:

–          Paolo MOCARELLI (direttore Scientifico Fondazione Don Gnocchi)

–          Furio GRAMATICA (responsabile del Polo Tecnologico Fondazione Don Gnocchi)

–          Fabio CICERI (direttore della Divisione di Ematologia Clinica IRCCS “S. Raffaele del Monte Tabor”)

–          Marco PIEROTTI (direttore Scientifico IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano)

–          Carlo MANGO (direttore Area RicercaScientifica e Tecnologica Fondazione Cariplo)

–          Mario MELAZZINI (dirigente U.O. Programmazione e Sviluppo Piani, D.G. Sanità, Regione Lombardia)

–          Massimo CASCIELLO (direttore Generale Ricerca Scientifica e Tecnologica, ministero della Salute)

–          Mons. Angelo BAZZARI (presidente Fondazione Don Gnocchi)                

A seguire, ci sarà un trasferimento guidato al Polo Tecnologico della Fondazione Don Gnocchi, con la visita al nuovo laboratorio e successivo buffet.

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Le nanotecnologie combinate con l’utilizzo di sonde luminose (nano-bio-fotonica) sono nuove e potenti tecnologie in grado di “vedere” biomarcatori di malattia a una concentrazione anche 100.000 volte minore rispetto a quella rivelabile con le tecniche standard in uso nella pratica diagnostica convenzionale, fornendo inoltre i risultati in pochi secondi.

Per trasformare queste potenzialità in pratica clinica, la comunità scientifica internazionale sta coniugando gli sforzi dei tecnologi con le esigenze dei clinici, attraverso la promozione di progetti mirati a generare strumenti di cura “personalizzata”, che, grazie alla loro sensibilità, permettano di “costruire” la terapia su misura del paziente e della sua risposta individuale, osservandone l’andamento addirittura a livello molecolare.

In Italia, grazie a fruttuose alleanze pubblico-privato tra enti istituzionali, quali il ministero della Salute e la Regione Lombardia e soggetti privati attenti all’innovazione per la salute umana, quali la Fondazione Cariplo e la Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS, tali progetti hanno visto la luce in un laboratorio dedicato, il LABION (Laboratorio di Biofotonica Clinica e Nanomedicina) situato all’interno del Polo Tecnologico (il Dipartimento di Tecnologie Biomediche) del Centro IRCCS “S.Maria Nascente” Fondazione Don Gnocchi di Milano.

Il LABION nasce nei primi mesi del 2012, sulla scorta di oltre cinque anni di attività scientifica e di policy in nanomedicina (la Fondazione Don Gnocchi è tra i membri fondatori – nel 2005 – della Piattaforma Tecnologica Europea di Nanomedicina), grazie a un finanziamento congiunto del ministero della Salute e della Regione Lombardia, destinato all’acquisto delle attrezzature necessarie a un lavoro altamente interdisciplinare, per integrare tecnologie sofisticate in soluzioni consolidate in un ambiente clinico.  

Al fine di rendere operativo il LABION con tutte le competenze multidisciplinari necessarie, la Fondazione Don Gnocchi ha potuto beneficiare di un contributo della Fondazione Cariplo, in seguito alla partecipazione a un bando di ricerca, che ha permesso il consolidamento del gruppo di lavoro con l’inserimento di due ulteriori ricercatori, uno straniero e uno italiano che ha scelto – per l’elevato interesse del progetto – di rientrare a fare ricerca nel nostro Paese dopo un’esperienza pluriennale presso prestigiosi istituti esteri. Grazie allo stesso progetto, giovani ricercatori italiani passeranno periodi in centri esteri di eccellenza con cui la Fondazione intrattiene rapporti di collaborazione scientifica.

Il progetto, guidato dal dottor Furio Gramatica, Responsabile del Polo Tecnologico della Fondazione, viene svolto in collaborazione con la Divisione di Oncoematologia Clinica dell’IRCCS San Raffaele (dottor Fabio Ciceri), con l’IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (dottor Marco Pierotti) e con il Laboratorio di Nanobiotecnologie dell’Università degli Studi Milano Bicocca (dottor Davide Prosperi). Lo studio, sostenuto anche dalla Rete Oncologica Lombarda, prevede lo sviluppo di kit “usa e getta” altamente innovativi, basati su nanotecnologie, per la rilevazione ad altissima sensibilità di biomarcatori della leucemia mieloide acuta e di altri tipi di tumore. Il funzionamento di tali kit consisterebbe nel depositare in essi una goccia di un campione biologico e “leggere” il risultato con uno strumento già disponibile commercialmente (spettroscopio Raman), le cui prestazioni vengono amplificate dalla particolare strutturazione del kit.

In caso di successo, la nuova metodologia potrà essere applicata alla diagnosi e al monitoraggio di altri tipi di malattie, anche virali o neurodegenerative, attraverso un adeguato trasferimento tecnologico che ne permetta la diffusione, da parte di aziende diagnostiche, al mercato della routine clinica.


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