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Apg23 boccia la Santanché

Duro commento alla proposta di creare case chiuse gestite da coop

di Redazione

«Suscitano vergogna e sconcerto le dichiarazioni dell’On. Santanchè sull’opportunità, per lo Stato Italiano, di ricavare soldi dalla prostituzione, attraverso la creazione di case chiuse gestite da cooperative»: così Giovanni Paolo Ramonda, Responsabile Generale dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII boccia l’idea dell’onorevole Santanché.

«Le parole dell’Onorevole, oltre ad evidenziare una scarsa conoscenza del drammatico fenomeno della tratta e della prostituzione che imperversa nelle nostre strade e nei tanti bordelli già esistenti, soprannominati night club o privé, sono soprattutto un grave insulto nei confronti delle giovanissime donne straniere che ogni giorno vengono schiavizzate, torturate e sfruttate a causa di questa dolorosa piaga sociale», continua Ramonda.

«Le donne schiavizzate vanno liberate e non rinchiuse nelle moderne “stalle del business”, utili solo a soddisfare i desideri perversi di 9 milioni di maschi italiani che si approfittano di tante ragazze, spesso minorenni. La prostituzione e il male che l’accompagna non possono essere né regolamentati né legalizzati, ma solo debellati».


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