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Abbà esce dall’ospedale dopo tre mesi

Il militante rimasto fulminato su un traliccio dell'alta tensione è tornato a casa

di Redazione

Dopo oltre tre mesi e mezzo è uscito dall’ospedale Luca Abbà, il militante No Tav che lo scorso 27 febbraio era rimasto fulminato ed era caduto da un traliccio su cui si era arrampicato per protesta a Chiomonte. È lui stesso a comunicarlo con una lettera pubblicata sui siti del movimento: «finalmente», scrive, «dopo 109 giorni di “detenzione” ospedaliera, sono uscito dalla mia camera d’ospedale. Ma ci vorrà ancora tempo per poter tornare alle mie vecchie abitudini di vita». Abbà dovrà infatti proseguire la fisioterapia in ospedale alcuni giorni a settimana e fare esercizi quotidiani. «Tutto sommato posso dirmi soddisfatto di come è andata finora», prosegue, «e, nonostante le caratteristiche dell’incidente che mi è accaduto, le conseguenze sono state meno gravi dell’immaginabile. Intendo perciò ringraziare tutto il personale sanitario che mi ha seguito in questo periodo con serietà e professionalità».

«Il mio ringraziamento più grande va però», sottolinea, «a tutti coloro che mi sono stati vicino in questo periodo, non solo familiari e amici, ma anche a chi in tutta Italia, e anche oltre, ha seguito con grande apprensione l’evolversi della mia situazione».

Ora però «chiediamo, io e la mia compagna Emanuela, di essere lasciati tranquilli ancora per un po’ di tempo, in modo che possiamo dedicarci pienamente al mio recupero».

Poi assicura «non mancheranno le occasioni per ritrovarsi durante iniziative pubbliche o in incontri più intimi. Appena possibile tornerò attivo e presente in prima fila come tutti mi conoscono. Un saluto ribelle e un abbraccio affettuoso a tutti e tutte», conclude.


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