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Cooperazione & Relazioni internazionali

Mak Ravieng, dottoressa con il SaD

Oggi la vice-presidente di ECPAT Cambogia racconta a Roma la sua storia, da bambina abbandonata a medico e responsabile dei sostegni a distanza dall'Italia

di Redazione

Mak Ravieng è una donna di 34 anni. È a capo di RFC (Respect For Children), un’organizzazione locale cambogiana, che gestisce il progetto di ECPAT-Italia a Phnom Penh a accompagna mille bambini sostenuti a distanza. È anche vice presidente di ECPAT -Cambogia. La sua storia però inizia come quella di molti bambini cambogiani che oggi lei segue. Inizia in un orfanotrofio, dove avere un pasto al giorno è difficile, dove andare a scuola è solo un sogno. Il Sostegno a distanza a lei ha cambiato la vita. Grazie ad esso Mak ha avuto la possibilità di crescere, di andare all’Università, e di diventare medico, realizzando così il sogno della sua infanzia. Oggi lei lavora perché ogni bambino abbia la possibilità di realizzarsi, come è accaduto a lei. Ogni giorno aiuta i bambini a diventare professionisti, medici, parrucchieri, meccanici, li aiuta a ricevere un’istruzione, insegna loro a conoscere il problema dello sfruttamento sessuale, tanto da essere in grado di riconoscere il pericolo.

Oggi pomeriggio a Roma (ore 18.30, presso la Sala delle Conferenze in Via delle Vergini 18) Mak Ravieng racconterà come ha realizzato il suo sogno e porterà agli amici di ECPAT Italia la testimonianza diretta dei bambini e dei progressi del progetto. La Cambogia è uno dei Paesi chiave per la battaglia contro lo sfruttamento sessuale dei bambini: qui si stima siano oltre 20mila i minori fatti prostituire; il 30% dei clienti è un turista sessuale e il 70% cambogiano, dove le mafie che organizzano il mercato della prostituzione sono forti, dove la miseria è ormai radicata. ECPAT opera dal 2006 in uno dei centri nevralgici di questo triste “mercato”, la capitale, Phnom Penh, attraverso un progetto di prevenzione che ha fatto della scuola, della salute e dell’ aiuto economico le sue “chiavi di successo”. “Amore” questo il nome del progetto che dal 2006 ECPAT sostiene per difendere i bambini dal rischio di sfruttamento sessuale.
 


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