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Per Sodalitas l’innovazione sociale si fa “insieme”

Conclusa la seconda edizione del premio Sodalitas Social Innovation. 129 i progetti presentati secondo una griglia di criteri che faciliti le partnership tra profit e non profit

di Mattia Schieppati

La crisi? Sviluppa l'innovazione. Anche nel non profit. È con questo presupposto, che si sforza di "pensare positivo" nonostante tutto, che si è sviluppata la seconda edizione del Sodalitas Social Award, il contest lanciato da Fondazione Sodalitas per stimolare le onp a presentare i propri progetti d'eccellenza e sottoporli all'attenzione del mondo profit per far nascere partnership di sviluppo.

«L'ultima crisi ha accentuato ancora di più la necessità per il non profit di ricercare nuove forme di finanziamento e di partnership, prendendo sempre più in considerazione altri canali al di fuori del- l’amministrazione pubblica. Per questo, le onp dovranno migliorare la loro capacità progettuale».
Basta questa netta osservazione di Ugo Castellano, di Fondazione Sodalitas, per chiarire l’importanza del progetto Sodalitas Social Innovation, che si conferma come il punto di verifica della “maturità” con cui il mondo del non profit si approccia al mondo del profit è, più in generale, di possibili partner e finanziatori.

129 i progetti pervenuti alla giuria da oltre 123 onp, tutte “costrette” a schedulare la propria mission e il proprio business plan in una griglia di valutazione (anzi, di autovalutazione) chiara e stringente. «Per questa seconda edizione», spiega castellano, «è stata migliorata la griglia di compilazione, uno strumento in grado di aiutare le non profit a presentare in forma più adeguata il proprio progetto a imprese partner o altri soggetti erogatori. Per produrre dei veri e propri business plan sociali».

La cerimonia di premiazione dei progetti, che si è tenuta oggi presso l'auditorium milanese di Assolombarda, è stata anche l'occasione per presentare in anteprima il sito www.socialinnovation.sodalitas.it, il primo portale italiano interamente dedicato alle partnership profit-non profit come motore per lo sviluppo di progetti sociali innovativi

Queste le onp e i progetti vincitori dell'edizione 2012.

DIESIS ONLUS
Associazione di genitori ed educatori che promuove iniziative e attività per incrementare lo sviluppo di competenze relazionali in persone con autismo e sindrome di Asperger.

Progetto di vita indipendente  “Passo il weekend con amici”
Le persone affette da autismo necessitano, per tutto il ciclo di vita, di diversi livelli di aiuto. Scopo del progetto di Diesis Onlus è la realizzazione di singoli moduli mirati a incrementare l’autonomia di vita, garantendo ai ragazzi l’opportunità di vivere dei week end indipendenti, fuori dal consueto ambiente domestico. Il progetto si articola in una proposta che considera di primaria importanza per i ragazzi affetti da autismo, da un lato, uno spazio fisico-abitativo che favorisce lo sviluppo di autonomie cognitive e comportamentali, e dall’altro una strutturazione dell’ambiente educativo che favorisca la riduzione dei comportamenti problematici. La durata del progetto è di 12 mesi (24 fine settimana per un totale di 2 moduli al mese) ed è rivolto ad un primo gruppo di 16 ragazzi tra i 18 e i 25 anni.
DIESIS intende stabilire partnership con imprese di qualsiasi settore per la cessione di servizi o di beni utili al progetto e per favorire il volontariato d’impresa, al fine di sperimentare l’integrazione con persone provenienti dal mondo lavorativo in un ambito differente.


CEFA Comitato Europeo per la Formazione e l'Agricoltura Onlus
La mission di CEFA è combattere la fame, la povertà promuovendo l'autosviluppo e aiutando le popolazioni a raggiungere l'autosufficienza in termini di alimentazione, lavoro, istruzione ed organizzazione sociale.

progetto: Mare nostrum
CEFA ha ideato il progetto “Mare Nostrum” con l'obiettivo di implementare percorsi – individuali o familiari – di rimpatrio volontario assistito (RVA) per cittadini stranieri provenienti da Marocco e Tunisia che vivono nelle province di Bologna, Modena, Ravenna, Forlì-Cesena, Piacenza, Milano, Brescia, Pavia e Torino.
Il progetto si presta molto facilmente al coinvolgimento del mondo imprenditoriale da tre punti di vista:
•    Presenza di manodopera per le imprese italiane che hanno attività in Marocco e Tunisia.
•    Attivazione di una collaborazione per stage in Italia per coloro che vorrebbero prendere una specializzazione da sfruttare poi nel loro territorio d'origine.
•    Attenuazione delle conseguenze della crisi economica che hanno prodotto disoccupazione e disagio presso la popolazione migrante. Questi fattori si traducono in costi sociali e problemi per le comunità locali italiane.


Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici (AIMaC)
Scopo dell'Associazione è offrire informazioni sul cancro e sulle terapie ai malati, alle loro famiglie e amici; assicurare sostegno psicologico ai malati; promuovere iniziative per diffondere il più capillarmente possibile le informazioni sul cancro.

progetto: PRO-JOB.  Lavorare durante e dopo il cancro: una risorsa per l'impresa e per il lavoratore
Il recente sondaggio AIMaC-Piepoli (2008) ha messo in luce che il 90% dei malati oncologici ritiene fondamentale lavorare. Questo bisogno del singolo e della società nel suo complesso si riflette nella necessità, da parte delle aziende, di sviluppare interventi organizzativi volti a sostenere il reinserimento lavorativo dei pazienti e/o familiari che tengano in considerazione sia gli aspetti di performance che di benessere soggettivo e organizzativo.
Il progetto di AIMaC mira a: sviluppare strumenti volti a promuovere l’inclusione dei lavoratori malati di cancro nel mondo produttivo; sensibilizzare il management a creare per il malato condizioni ottimali nell’ambiente di lavoro; agevolare i lavoratori che hanno parenti malati a conservare il lavoro grazie alle tutele normative vigenti.
È stato infatti calcolato (Working With Cancer – BT – 2009) che con un’adeguata informazione si possono abbattere le assenze per malattia del 20% tra i malati e del 40% tra familiari di un malato, oltre che una riduzione drastica del ricorso al prepensionamento anticipato, dal 25 al 5% in 5 anni.


Itaca ong-onlus
Itaca opera dal 1997 in Italia e nei PVS per contrastare ogni forma di esclusione sociale, con un particolare focus sui minori. A Napoli svolge un ruolo di primaria importanza nell’area diritti dei minori, gestendo 4 comunità per i minori in stato di disagio.

progetto: Così lontano, così vicino
Il progetto “Così lontano, così vicino” risponde a un bisogno ad oggi insoddisfatto: quello dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) che, non avendo il tempo di terminare il loro percorso di inserimento, si ritrovano a 18 anni a rischio di espulsione, vanificando un percorso di inclusione iniziato da minorenni.
L’iniziativa intende realizzare un intervento individuale mirato al raggiungimento dell'autonomia, che consentirà ai minori di integrarsi nel tessuto socio-economico locale, passando attraverso sostegno all'apprendimento della lingua italiana, attività di integrazione e formazione.
L'approccio adottato è un processo integrato che, grazie alla partnership attivata, mette insieme interventi di formazione, sostegno all'integrazione e all'inclusione.
Elemento d’innovazione sarà l'impiego di operatori pari: ragazzi che provengono da percorsi evolutivi conclusi, con la loro esperienza, faranno da tutor/fratelli maggiori ai ragazzi inseriti nel progetto. Il progetto potrà avere continuità poiché potrà funzionare da modello replicabile dalle istituzioni locali e dalle agenzie formali e informali del territorio, mettendo in rete le esperienze maturate. Itaca potrà diffondere il modello d’intervento tra le strutture associate che accolgono MSNA e lavorando in rete con i servizi sociali del comune di Napoli.


Europe Consulting Società Cooperativa Sociale (ONLUS)
Cooperativa sociale di tipo B operante nell’ambito dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, dell’accoglienza, dell’orientamento e dell’inclusione sociale, dell’immigrazione, della comunicazione, dell’informatica orientata a servizi sociali o culturali e dell’editoria.

Progetto: AntHology
A Roma si stimano ca. 6000 persone senza dimora (PSD). L'Istat ha censito 42 organizzazioni attive su Roma, che erogano circa 171 servizi alle PSD. Tra esse manca un sistema di condivisione di informazioni e dati che superi la frammentazione degli interventi e garantisca una presa in carico condivisa dei soggetti svantaggiati. 
Il progetto di Europe Consulting vuole creare una connessione tra i servizi del territorio, delle azioni e dei percorsi di sostegno offerti alle persone emarginate, attraverso la realizzazione di una piattaforma informatica che interconnetta, con webservice specifici, le banche dati utilizzate dalle organizzazioni.
Una volta sviluppato, il software alla base di questa piattaforma potrà essere trasferita ed utilizzata anche per altre reti di servizi da interconnettere e rendere sinergici sul territorio.


ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE VOLONTARI LAICI-LVIA
Presente in Africa da oltre 40 anni, al fianco delle popolazioni locali, LVIA favorisce percorsi di cambiamento sociale, con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile, all’inclusione sociale e alla lotta contro la povertà.

progetto: Trattamento e valorizzazione dei rifiuti plastici nella città di Conakry
Il progetto di LVIA ha l’obiettivo di "dare un valore economico" ai rifiuti plastici, mobilitando tutti gli attori del territorio attraverso la creazione di un Centro di Trattamento e Valorizzazione dei rifiuti Plastici (CTVRP) che acquisti i rifiuti direttamente dalla popolazione per rivendere alle imprese un prodotto lavorato. Questa filiera permetterà la creazione di 17 nuovi posti di lavoro permanenti e destinati a donne, un aumento di reddito per 1000 tra le famiglie più povere della città, nonché il riciclo di 120 tonnellate di rifiuti plastici all’anno.
Il progetto – di cui sono attualmente partner il Comune di Ratoma e la DNACV (Direzione Ambiente) – garantirà, con un volume di 120 tonnellate di rifiuti di plastica acquistata per anno, un ritorno alle PMI e ai cittadini di circa 15.000 € all'anno.


Città Solidale
Cooperativa sociale che gestisce 5 Comunità psichiatriche

Progetto: Ponte sull'oceano
In Argentina 30.000 persone vivono nei manicomi in condizioni di totale degrado e abbandono. Città Solidale, forte della propria esperienza sul territorio, intende sperimentare la creazione delle prime 2 imprese per l’inclusione lavorativa di disabili mentali stabilizzati dimessi dai manicomi di Buenos Aires e La Plata, trasferendo il proprio know how in materia di riabilitazione psicosociale, di cooperazione sociale e di inclusione lavorativa agli Operatori, agli utenti e alle famiglie interessati. Tra i risultati attesi: avvio di 2 imprese produttive su base cooperativistica dimostrative; inserimento nel lavoro di 20 persone, di cui 10 disabili mentali.
 


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