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Famiglia & Minori

In Lazio parte la banca delle adozioni

Debutta in Lazio una banca dati regionale per facilitare e velocizzare gli abbinamenti tra famiglie disponibili e minori adottabili

di Redazione

Entro l’inizio di gennaio l’Italia dovrà avere la sua banca nazionale dei minori adottabili, secondo quanto stabilito a ottobre dal Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso intentato da AiBi contro il Ministero della Giustizia per la realizzazione della Banca Dati dei minori adottabili. Intanto però il Lazio parte con un’iniziativa diversa ma sempre rilevante per il mondo delle adozioni. È stata infatti presentata venerdì 9 novembre la Banca dati regionale per le adozioni nazionali e internazionali ‘AdottAMI’. Il nome AdottAMI ricalca quello che i bambini che chiedono di essere adottati desiderano: se adotti, ami.

Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Regione Lazio, Assessorato Politiche Sociali e Famiglia, insieme al Tribunale per i minorenni di Roma e Lait spa. 'AdottAMI' è una banca dati che contiene oltre 2mila fascicoli delle coppie che nel Lazio hanno avanzato la richiesta di adozione. Grazie al lavoro congiunto del Tribunale e dei 21 Gil Adozioni regionali, permette di effettuare un primo matching automatico (in soli tre secondi) tra coppie e bambino dichiarato adottabile, selezionando le coppie che hanno caratteristiche maggiormente compatibili con i bisogni del minore. Sarà poi il Tribunale a fare l’abbinamento, ma lavorando a partire da un numero ristretto di schede informatiche sintetiche e non tra decine e decine di faldoni cartacei, per selezionare la coppia più idonea all'adozione in questione.

«Non si tratta di un progetto, ma un servizio che parte», ha dichiarato l'assessore regionale Aldo Forte, durante la presentazione presso la sala Convegni del Tribunale di Roma. Alla presentazione sono intervenuti il presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, Melita Cavallo, e il presidente di LAit spa, Remigio Brachetti. «Con un investimento limitato – ha aggiunto – rendiamo le procedure enormemente più veloci, superando quello che dalle famiglie viene considerato uno dei maggiori ostacoli all'adozione, ovvero le lungaggini burocratiche, che spesso le demotiva e le fa desistere».
 


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