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Cooperazione & Relazioni internazionali

Tre operatori Ciss sotto i bombardamenti a Gaza

L'associazione lancia un appello per il cessate il fuoco

di Redazione

Tre operatori della Ong Ciss si trovano in questo momento nella striscia di Gaza, sotto i bombardamenti. I tre operatori, due cooperanti e una socia volontaria, si trovano a Gaza per svolgere attività di supporto, in campo educativo e psicologico, per le donne e i bambini che non riescono ancora a superare lo stress e il trauma provocati dalla violenza della precedente campagna militare dell’esercito israeliano, denominata “piombo fuso”. Al momento non sembra vi sia la possibilità di una evacuazione: auspichiamo che la situazione torni presto alla normalità e che loro – sani e salvi – possano continuare nel loro lavoro. Il Ciss non abbandonerà la striscia di Gaza: è’ il senso del nostro impegno collaborare con i civili e le organizzazioni della società civile in un opera di ricostruzione e sviluppo, là dove guerre e povertà fanno terra bruciata. Con questo spirito siamo presenti in Palestina dal 1988 e vi abbiamo realizzato importanti programmi di sviluppo, nel settore idrico, dei beni culturali e dell’educazione.

Ora chiediamo fermamente che i bombardamenti sulla striscia cessino e facciamo appello al governo italiano e alla comunità internazionale tutta affinché si adoperino per fermare immediatamente il massacro di civili a Gaza.

L’ennesima offensiva israeliana sulla Striscia ha già provocato troppe vittime civili e noi come organizzazione umanitaria non possiamo e non vogliamo fare distinzioni tra le vittime di un popolo o di un altro: ma, allo stesso tempo, non possiamo accettare che sulla stampa e i media, sia nazionali che internazionali, si pratichi una contabilità a senso unico, sottolineando il numero (esecrabile, anche fosse pari a uno) delle vittime civili israeliane e tacendo su ciò che in questo momento si abbatte su una popolazione terrorizzata dagli attacchi di droni, dai bombardamenti, dal fuoco navale di una offensiva militare indiscriminata e sproporzionata. Una popolazione, lo ricordiamo, imprigionata all’interno della Striscia di Gaza, un territorio minuscolo dal quale non si può entrare né uscire, un obiettivo facile nell’ambito di una guerra condotta con un totale squilibrio di mezzi, in cui una delle parti in campo eccelle nell’uso di strumenti tecnologicamente avanzati e controllati a distanza.

Sembra siano già 15 le vittime civili a Gaza. È necessaria la mobilitazione e la sensibilizzazione di tutti, per informare su quanto sta accadendo in queste ore e chiedere l’immediato cessato il fuoco.

Come sempre in tutte le guerre le vere vittime sono i popoli. Manifestiamo la nostra solidarietà concretamente, facciamo sentire la nostra voce e chiediamo al governo italiano e alla comunità internazionale di attivarsi per fermare la violenza e il massacro a Gaza e riprendere il lavoro di pace.


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