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Sanità & Ricerca

Aids in Africa, batterlo si può

Al via la campagna di raccolta fondi via Sms per il progetto "Fermiamo l'Aids sul nascere". Con cinque testimonial d'eccezione

di Redazione

Claudio Bisio, Alessio Boni, Lella Costa, Cristina Parodi e il Trio Medusa: cinque volti noti per dare man forte a un impegno più che decennale, quello del Cesvi contro l’Aids. I loro volti, infatti, contraddistinguono la campagna di raccolta fondi tramite l’SMS solidale al 45508 (attivo da oggi sino al 21 dicembre) per finanziare il progetto “Fermiamo l’AIDS sul nascere” in Zimbabwe, Congo e Sudafrica. Un progetto, nato nel 2001, che punta a fornire terapie farmacologiche per ridurre la trasmissione del virus da mamma sieropositiva a neonato, assicurare assistenza medica ai malati di Aids, attivare programmi di assistenza alimentare e psicologica, promuovere campagne di prevenzione e sensibilizzazione, supportare strutture di accoglienza e di lotta all’esclusione sociale  per gli orfani dell’Aids.


Secondo gli ultimi dati UNAIDS, sono 34 milioni le persone in tutto il mondo contagiate dall’Hiv, di cui la metà donne. Solo nel 2010 ci sono state circa 2,7 milioni di nuove infezioni HIV e 1,8 milioni di decessi per patologie correlabili all'Aids. Il numero di nuovi casi in un anno sta gradualmente diminuendo (nel 2001 i nuovi casi superavano i 3,1 milioni) ma la situazione resta drammatica. Nella sola Africa sub-sahariana si contano quasi 23 milioni di persone che vivono con l’Hiv, ovvero il 67% dei sieropositivi su scala mondiale. In questa regione il tasso di donne affette sfiora il 60%, con un altissimo rischio per i neonati: si calcola che 390 mila bambini siano stati contagiati nel 2010, quasi tutti dalla madre durante la gravidanza o l’allattamento. Solo 6,6 milioni di queste persone hanno ricevuto una terapia antiretrovirale.

Ecco come i cinque testimonial raccontano la loro adesione al Cesvi:

Claudio Bisio  “Il mio legame con Cesvi è nato 10 anni fa, quando nel tour estivo di Zelig lanciammo l’sms solidale. Far sì che in Africa nascano bambini sani, senza Aids, è una sfida da vincere: fa bene non solo alla nostra anima, ma al futuro di tutti!”.

Trio Medusa “Con il Cesvi ci siamo conosciuti nel 2003, come due persone che poi sarebbero diventate fidanzati per la vita! Cesvi non va in Africa a distribuire quello che ha comprato qui, ma a produrre, costruire cose che devono rimanere e funzionare nel tempo, coinvolgendo e formando lo staff locale. Se vuoi piantare un seme che poi germogli, devi portare la conoscenza”.


Lella Costa “È un privilegio per chi fa un lavoro come il mio essere utile alle cause in cui si crede, come quelle del Cesvi, che uniscono idealità e concretezza. Con questo progetto in Zimbabwe, per la prima volta, è stato capovolto il punto di vista sull’Aids in Africa. Una vera rivoluzione”.

Cristina Parodi “Cesvi è la garanzia di un lavoro ben fatto. Sono stata più volte sul campo a vedere il loro lavoro. Il ricordo più bello riguarda il viaggio con mio marito e i miei tre figli nel sud dell’India, dove Cesvi si occupa di bambini disagiati. È stato un viaggio molto istruttivo per i miei figli, che se lo ricorderanno per tutta la vita”.


Alessio Boni “Sono stato in Zimbabwe a visitare i progetti del Cesvi contro l’Aids. Noi siamo fortunati, perché siamo nati nella parte ‘ricca’ del mondo. Credo sia nostro dovere tenere viva l’attenzione su questa enorme pandemia”.
 


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