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Social impact bond per tutelare minori a rischio e senza tetto

Lanciati due nuovi programmi sociali per offrire sostegno ai minori disagiati e ai senza fissa dimora. Oltre 8 milioni di sterline, completamente finanziati dai social impact bond

di Ottavia Spaggiari

 

La finanza a servizio della società civile. Accade in Gran Bretagna, dove sono stati lanciati due nuovi social impact bond per sostenere progetti a favore dei senza fissa dimora e degli adolescenti che vivono in famiglie disagiate. Saranno 380 i ragazzi inseriti nei programmi di sostegno della contea di Essex, insieme alle rispettive famiglie, con l’obiettivo di prevenire la revoca della patria potestà e ridurre così il numero dei minori allontanati dai nuclei famigliari d’origine e affidati agli istituti.

Costato 3,1 milioni di sterline, il programma è stato finanziato interamente grazie all’emissione di un social impact bond, cioè un contratto di finanziamento, stipulato tra l’amministrazione locale della Contea di Essex e una cordata di investitori, tra cui la Big Society capital e Bridges Venture. Gli investitori avranno un ritorno sull’investimento effettuato solo se gli obiettivi verranno raggiunti, altrimenti non otterranno alcun ricavo. Se però, entro l’anno, il programma riuscirà a prevenire l’allontanamento dalle proprie famiglie di almeno 100 minori, allora gli investitori avranno diritto ad una percentuale oscillante tra l’8 e il 12% di ritorno annuo.

Oltre al numero di adolescenti rimasti in famiglia, altri fattori che stabiliranno il successo di questo social impact bond, saranno anche la constatazione di un miglioramento nel benessere dei ragazzi inseriti nel programma e progressi nel loro andamento scolastico. L’Essex è la prima amministrazione locale ad utilizzare i social impact bond per finanziare i servizi per i minori. Secondo i dati raccolti dal governo, ogni anno lo stato spende circa 9 milardi di sterline per le famiglie disagiate, circa 75 mila euro a famiglia. Un intervento precoce di prevenzione e sostegno ai nuclei famigliari in difficoltà, potrebbe avere un impatto positivo su circa 10 mila persone e rappresenterebbe anche un prezioso metodo di risparmio delle risorse pubbliche.

Ma la contea di Essex non è l’unica amministrazione locale ad affidarsi ai social impact bond. A Londra, la Greater London Authority, l’amministrazione comunale della capitale britannica, ha finanziato in questo modo, un nuovo programma di accompagnamento e integrazione sociale che coinvolgerà oltre 800 persone senza fissa dimora, nei prossimi tre anni. Il progetto, sviluppato dalle non-profit Thames Reach e St. Mungo, aiuterà le persone a trovare un lavoro e un alloggio stabile. Il bond varrà circa 5 milioni di pound.

La Gran Bretagna è la prima nazione ad aver approvato questi strumenti finanziari, utilizzati dai soggetti pubblici per raccogliere finanziamenti privati da destinare a progetti di pubblica utilità. L’esperienza britannica è stata seguita con grande interesse da altri paesi europei e dagli Stati Uniti, fin da quando, nel 2011, la prigione di Peterborough ha emesso uno dei primi bond di questo tipo, raccogliendo circa 5 milioni di sterline da parte di 17 investitori sociali, per finanziare un progetto pilota volto a ridurre il tasso di recidiva dei detenuti. 

 


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