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Costalli: «Continuità a Monti e alla sua agenda»

Per il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli: «Monti deve andare avanti anche dopo il passaggio elettorale». Il suo intervento durante un incontro con i quadri dirigenti di Mcl in Abruzzo

di Redazione

Dopo Monti, ancora Monti, con un'alleanza che faccia riferimento ai valori del popolarismo europeo. È questa la sintesi del pensiero espresso oggi da Carlo Costalli, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori che è intervenuto a Teramo a un incontro dei quadri dirigenti abruzzesi di Mcl.
«Monti deve andare avanti anche dopo il passaggio elettorale, e completare il percorso avviato in questo difficile anno di Governo, per traghettare definitivamente il Paese fuori dalle secche della crisi, perché quando una strada, sia pur dolorosa, inizia a dare i suoi frutti, lasciando intravedere l’uscita dal tunnel, bisogna avere il coraggio di andare fino in fondo»: è quanto ha dichiarato Costalli, parlando ai quadri dirigenti Mcl dell'Abruzzo. «Sbarrare la strada a Monti proprio adesso significherebbe cancellare il merito dell’operazione politica che ha salvato il Paese dal baratro», ha spiegato il presidente del Mcl.
 
«Ovviamente non è solo una questione di etichette né di sigle: al Paese serve continuità e coraggio, non passi indietro ma un ulteriore slancio per proseguire sulla strada delle riforme verso la realizzazione di una vera economia sociale di mercato e di un rinnovamento sostanziale che deve coinvolgere tutta la politica, a partire dal Pdl. Un Pdl che deve accelerare con Alfano il suo percorso di traghettamento al Centro», ha continuato Costalli.
 
Per Costalli in questo cammino «il punto centrale deve essere il riferimento costante ai valori del popolarismo europeo, da attuarsi attraverso un ampio coinvolgimento dei cittadini al rinnovamento e con una larga partecipazione popolare per affrontare le strettoie che ancora ci attendono. E, infine ma non per ordine di importanza, serve un apporto sempre più decisivo del mondo cattolico che deve restare fedele agli insegnamenti della Dottrina sociale della Chiesa, portarne avanti i valori non negoziabili – tema rimasto completamente assente nel dibattito interno al centrosinistra per le primarie -, tenendosi alla larga dalle facili derive di leaderismo, e puntando con decisione ai contenuti e alla responsabilità prima ancora che alle enunciazioni a effetto».


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