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L’Inps revoca le pensioni

Al duro commento di Fish, «l'istituto si sostituisce al Parlamento» si aggiunge quello lapidario di Uildm, «si azzera l'invalidità civile tout court»

di Redazione

«È un atto gravissimo: Inps si sostituisce al Parlamento, assume decisioni politiche, incidendo sulla vita delle persone revocando pensioni di 270 euro al mese». Questo il pesante commento di Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap a commento della Circolare di fine anno (n. 149, 28 dicembre 2012) con la quale INPS fissa i nuovi importi di pensioni e indennità per gli invalidi civili.

Quest’anno c’è una negativa novità che riguarda gli invalidi civili al 100% titolari di pensione di invalidità. Fino ad oggi il limite reddituale considerato è quello relativo ai redditi strettamente personali. Dal 2013 verrà considerato anche quello del coniuge.

Questa decisione amministrativa di Inps non si basa su alcun dettato normativo, ma su una Sentenza della Corte di Cassazione, nemmeno pronunciata a sezioni unite, del 2011 (Sezione Lavoro 25 febbraio 2011, n. 4677) peraltro di segno contrario ad altri pronunciamenti della stessa Corte.

La conseguenza immediata è che gli invalidi totali titolari, assieme al coniuge, di un reddito lordo annuo superiore a 16.127,30 euro, perderanno il diritto alla pensione (275,87 euro al mese).

Da rilevare che, al contrario, per gli invalidi parziali, per i sordi e i ciechi, il limite reddituale considerato continua ad essere quello personale (elemento di disparità di trattamento).

«Questa è una decisione politica che colpisce i più poveri espropriandoli di una pensione dall’importo risibile. È una decisione che provoca inaccettabili ripercussioni oltre a insostenibili disparità di trattamento. Chiediamo ai partiti in campagna elettorale di dare un segno immediato esigendo l’immediata sospensione di questo atto contrario ad ogni regola democratica e morale. Chiediamo anche chiarezza rispetto ai meccanismi di assunzione di tale provvedimento: vogliamo sapere chi, dall’interno dei Ministeri responsabili, abbia avallato questa iniqua decisione».

Durissima anche la presa di posizione di un amareggiato Alberto Fontana, presidente di Uildm, «è l'ennesima vergogna. E qui chiudo il mio commento. Pensate il peggio, parolacce incluse, e pubblicatele pure a mio nome».

«Non si capisce da dove questo tipo di circolare sia stata originata», esplode poi Fontana, «ne abbiamo appreso la notizia attraverso la Fish. Ma non abbiamo visto nessun atto di profilo politico. Ci auguriamo che certe scelte siano gli organi politici a prenderle. In questo modo vengono penalizzate situazioni già in crisi. Si parla di danni gravissimi. Teniamo presente che il 94% dei disabili sono a carico familiare. In pratica non si azzera l'accompagnamento, ma proprio l'invalidità civile».


 

 


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