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Ilaria Borletti: con Monti per aumentare i fondi alla cultura

Parla la presidente del Fai: «Con la lista Civica del premier avrò una libertà di azione che non potrei avere nei partiti». La piattaforma "Cambiare l'Italia" di Vita? «La sposo in tutto e per tutto»

di Stefano Arduini

Presidente del Fai (Fondo ambiente italiano) dal 2009 dopo esserlo stata di Amref  e del Summit della Solidarietà, Ilaria Buitoni Borletti ha scelto «in due ore» di “salire” in politica nelle fila della lista Monti.

Come è nata la sua candidatura?
Mi ha chiamata Monti e mia ha detto: in un progetto riformista come il mio, vorrei che ci fosse anche una figura come la tua che presidiasse i temi dello sviluppo culturale e dell’arte. Due ore dopo avevo accettato.

Se l’offerta gli fosse arrivata che so, da Pd o Pdl, avrebbe accettato ugualmente?
No, l’ho fatto solo perché arrivava da una lista civica. Una lista di partito non mi avrebbe consentito, se sarò eletta, di battermi con la libertà necessaria sui temi che mi stanno a cuore.

Veniamo dunque all’agenda Borletti. Quali sono le sue priorità?
La difesa del patrimonio culturale e artistico e la valorizzazione di quello naturale. Col Fai proprio nel giorno della mia candidatura abbiamo lanciato le primarie della cultura. Mi aspetto che da lì arriveranno molti contenuti per riempire la mia agenda. Ma altri primo punto naturalkmente metto un aumento dei fondi dedicati alla cultura

La storia dei dirigenti del non profit prestati alla politica è una storia più di fallimenti che di successi. Perché nel suo caso dovrebbe andare diversamente?
Perché se sarò eletta entrerò in un Parlamento in cui dal punto di vista del numero e dello spessore il non profit sarà rappresentato come non è mai stato fino ad ora.

Ritiene di poter sottoscrivere la piattaforma “Cambiare l’Italia” elaborata da Vita e dal suo comitato editoriale in vista delle elezioni di febbraio?
Assolutamente sì. La condivido in pieno e sarà una delle basi su cui costruirò il mio impegno politico.


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