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Stancato: porterò il manifesto di Vita nell’Agenda Monti

Katia Stancato ex portavoce del Furum del terzo settore Calabria, candidata nella Lista Monti-Udc-Fli al Senato: «Il documento "Cambiamo l'Italia" di Vita sarà il faro del mio impegno politico»

di Redazione

Cooperatrice ed economista sociale, per 15 anni presidente calabrese di Confcooperative e negli ultimi due portavoce del Forum del terzo settore regionale (da cui si è già autosospesa), cosentina, 41 anni, Katia Stancato è candidata al senato per la lista Monti-Udc-Fli al numero 3. Con Casini capolista, è praticamente certa della sua prossima residenza a palazzo Madama.

Soddisfatta?
Sì, perché la mia candidatura è nata all’interno del mio mondo, quello del terzo settore, quello che porterà in parlamento Andrea Olivero, per intenderci. Io non ho mai fatto politica prima d’ora. Mai stata iscritta a un partito. La politica l’ho fatta nel non profit, cercando sempre di unire e mai di dividere. Del resto se così non fosse stato non avrei ottenuto il supporto contemporaneo di Acli e Arci come portavoce del Forum Calabria.

L’esperienza del governo Monti però è stata indigesta al non profit. Perché ha scelto di impegnarsi proprio con lui?
È vero è stato un anno durissimo per tutti e quindi anche per il nostro mondo. Ma lui l’aveva detto che sarebbe stato un anno di lacrime e sangue. Così è stato. E in ogni caso va apprezzato il metodo che ha usato: parole chiare e trasparenza. Certo ora sarà compito nostro riempire di contenuti lo spazio che ci viene messo a disposizione: l’economia sociale deve trovare uno spazio importante nell’agenda Monti.  Consapevoli comunque che qualcosa di buono è stato fatto. Per esempio la scelta dei ministri Riccardi e Barca di investire in infrastrutture sociali al sud parte dei fondi strutturali europei in collaborazione con la Fondazione con il Sud è stato un segnale importante. Detto questo visto le condizioni era difficile trovare una collocazione in partiti più strutturati come il Pd.

Perché?
Perché una struttura pesante come la loro non dava spazio a chi veniva da fuori. Almeno questo è la mia sensazione qui in Calabria.

Come valuta il manifesto “Cambiare l’Italia” promosso da Vita e dal suo comitato editoriale in vista delle elezioni?
Qualcuno che ha camminato la mia stessa strada, che ha lavorato, ogni giorno, negli stessi difficili posti. Qualcuno che ha condotto le medesime battaglie, che come me ha avuto la fortuna di incontrare il talento dei tanti volontari e cooperatori italiani. Ecco chi ha scritto l'Agenda di Vita per la politica. La sposo in pieno. In quel documento c’è il senso della mia vita e da oggi del mio impegno politico. è proprio per mantenere al 4% l'Iva delle cooperative sociali, per valorizzare le imprese di economia condivisa, per rendere stabile la norma del 5 per mille e abolire il tetto alla deducibilità delle donazioni, per riformare il codice civile con l'obiettivo di sostenere il Terzo Settore, per destinare risorse alla sicurezza dei territori che io mi candido al Senato con la lista Con Monti per l'Italia. Perché l'Agenda del Professore ha un grande pregio, lo spirito riformatore, ma deve essere completata con l'Agenda Sociale che la Piattaforma di Vita descrive in sei verbi. A cui, però, voglio aggiungerne un altro, un settimo. Sorprendere. C'è una Calabria, che io conosco e voglio rappresentare, che può sorprendere l'Italia. E c'è un'Italia che, invece, può sorprendere il mondo. È quella che non si accontenta dei luoghi comuni, che non cede agli stereotipi. È operosa, unita, capace di grande solidarietà. E, soprattutto, in grado di cambiare. Ecco il mio impegno, allora: aiutarla a farlo. Con uno strumento, le nostre preziose sette parole, e un dono, la fiducia dei calabresi.
 


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