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Bottalico: così attraverseremo la bufera

Il neopresidente Bottalico traccia la strada delle nuove Acli. E a Pezzotta replica che «gli aclisti in politica sono un patrimonio, non un problema»

di Sara De Carli

Gianni Bottalico, 56 anni, origini pugliesi ma brianzolo di adozione, è il nuovo presidente delle Acli. Succede ad Andrea Olivero, che poco più di un mese fa si era dimesso da presidente, immediatamente prima di annunciare la sua candidatura in politica.

Come saranno le Acli sotto la presidenza Bottalico?
Saranno ancora un’associazione popolare di ispirazione cristiana. Questo vuol dire tre cose: che le Acli sapranno abitare i territori, grazie al radicamento territoriale; che i nostri servizi oltre che ad aiutare le persone servono a fare una lettura profonda del reale e dei bisogni; che esprimeremo anche una proposta politica che ha per riferimento il ceto medio popolare, a cui noi guardiamo per risollevare il paese.

Nel suo primo discorso lei ha detto che la condizione in cui siamo è quella della “bufera”. Le Acli stanno nella bufera o in qualche modo si propongono di mettersi al timone?
Le Acli sono nella bufera come tutti, perché la bufera ha preso tutti. Però crediamo che si possa attraversare il mare grazie alla leva dell’identità delle Acli, a questo essere associazione popolare di ispirazione cristiana che dicevo prima: su questa leva facciamo alcune proposte, a cominciare dal lavoro e in particolare l’occupazione giovanile e da un nuovo modello di welfare.

Pezzotta ieri da Vita.it invitava le associazioni a “prendere le distanze” dai loro ex leader entrati in politica: che rapporto avrete con Olivero e Bobba?
Innanzitutto in politica non ci sono solo Olivero e Bobba, verranno eletti anche tanti altri aclisti, in diversi partiti. Per noi è un grande vanto, perché vuol dire che l’associazione offre alla politica i quadri dirigenti migliori. Noi non prenderemo le distanze da loro, ovviamente mantenendo la nostra autonomia e il nostro pluralismo: ma gli aclisti eletti sono una risorsa e un patrimonio, non un problema


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