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Monti: se vinco diamo stabilità del 5xmille

Lo ha dichiarato oggi il presidente del Consiglio duarante la visista a Fondazione Ant

di Redazione

Nel corso della sua visita di oggi a Bologna il senatore Mario Monti ha visitato la Fondazione ANT, la principale realtà non profit del nostro Paese per l’assistenza domiciliare e le cure palliative. Monti ha scelto di conoscere più da vicino il modello di ANT, un’esperienza che per numeri e storia non ha pari in Italia ed è guardata con attenzione a livello europeo, per affrontare il tema del ruolo del non profit in un’ottica di sanità sostenibile.

«Con oltre 3.800 pazienti oncologici assistiti in maniera professionale ogni giorno a domicilio», ha detto Raffaella Pannuti, presidente di ANT, «circa 10.000 l’anno e più di 93.000 dall’avvio del progetto nel 1985, l’esempio offerto da ANT è una risposta concreta e reale alle sfide di una sanità che deve necessariamente cambiare nei modelli per continuare a dare risposte ai Sofferenti».

«Ho conosciuto solo di recente questa realtà straordinaria di grande tenacia e determinazione», ha dichiarato il Sen. Mario Monti, parlando nella sede di ANT, «Se salirò al Governo mi impegno per la stabilità del 5xmille».

In un futuro quanto mai prossimo il costante invecchiamento della popolazione, unitamente al cronicizzarsi di alcune patologie tipiche dei paesi avanzati, renderanno indispensabile l’utilizzo di un tipo di “sanità domiciliare”, come quella offerta da ANT – in maniera completamente gratuita per i malati e le famiglie – e con un esborso minimo per il pubblico, da cui la Fondazione nata nel 1978 trae solo il 17% delle proprie risorse. Basti pensare che una giornata di assistenza domiciliare svolta da medici, infermieri, psicologi e personale specializzato ANT costa meno di 30 euro, a fronte di diverse centinaia di euro in una struttura ospedaliera tradizionale. Il restante 83% di quanto raccolto dalla Onlus bolognese viene da donazioni di privati o aziende, grazie al supporto dei tanti volontari che si occupano di raccolta fondi.

«Non si tratta di fare di più», afferma Raffaella Pannuti, presidente ANT, che aveva invitato Monti in occasione della recente puntata di esordio della trasmissione Zeta di Gad Lerner su La7, «ma di fare in maniera diversa, ragionando su un esempio innovativo come il nostro. Al Presidente del Consiglio abbiamo spiegato perché è importante che ANT e altre realtà significative del Terzo Settore vengano inserite nella programmazione dei nuovi modelli per una sanità moderna, che possa mantenere se stessa nel medio e lungo periodo e che riesca a garantire i servizi ai propri cittadini. A Monti – qualunque sarà il suo ruolo dopo le prossime elezioni – abbiamo chiesto di aiutarci ad essere integrati in questo processo di modernizzazione di un sistema che, se non adeguatamente riformato, rischia nel medio periodo il collasso. Oltre al premier abbiamo invitato gli altri candidati, affinché possano esprimere la loro posizione sul tema che ci sta a cuore: il ruolo del non profit per una sanità sostenibile. Quello che domandiamo è una presa di coscienza seria e reale di queste problematiche, e la volontà da parte del prossimo governo a trattare con pari dignità le organizzazioni non profit. Vogliamo poterci confrontare con interlocutori che non ignorino le difficoltà che stiamo attraversando, la complessità del nostro mondo, le grandi opportunità di innovazione sociale di cui siamo portatori e che ci considerino come partner strategici per traghettare l’Italia fuori da questa crisi».


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