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Politica & Istituzioni

L’Italia al voto

Il «post qualunquista» di Giulio Sensi sulle elezioni del 24/25 febbraio

di Redazione

Parlo un po’ di politica pure io perchè se non lo fai in questi giorni non ti legge nessuno. Seguo le elezioni su facebook, almeno mi diverte vedere come si muovono i miei contatti. Devo dire che sono quasi equamente ripartiti in tutto lo schieramento in campo. C’ho i grillini, una nutrita pattuglia di ingroiani, parecchie facce pulite di Sel, una considerevole rappresentanza di pezzi grossi del Pd, renziani compresi, dei montiani molto sicuri di sé dall’anima social business. Non c’ho molto dei Berlusconiani, ce ne sono anche fra i miei contatti, ma tacciono o parlano sottovoce. Si vergognano e fanno bene. Ma lo voteranno e non sono pochi. A loro modo di vedere è anche quello un voto di protesta, anche se non si rendono conto che è contro se stessi.

Molti sostengono che questa campagna elettorale sia fra le peggiori della storia della seconda Repubblica, addirittura squallida. Non sono d’accordo. Non è né più né meno interessante di altre. Però è radicalmente top-down. E non solo perchè è fatta in televisione e sui media. La gente ascolta, applaude e annuisce. E le poche volte che fa domande i candidati ascoltano, applaudono e annuiscono. Si litiga poco e si serrano le fila: il vero pericolo è lo schieramento che provocherà più danni elettorali al mio. Si stira la verità e si usano i soli pezzi di argomentazioni utili ad infangare l’avversario tutti contro tutti, consapevoli tutti per tutti che poi bisognerà legiferare insieme.

Perchè la classe politica che salirà sugli scranni parlamentari, è l’unica assoluta certezza che ho, sarà migliore, molto migliore di quella che scende. Grillini compresi. E allora dove sta il problema? Tutti hanno una ricetta per l’Italia. Certo, vuoi che ti chieda i voti qualcuno che sostiene di non avere la soluzione ai nostri problemi?

Allora qui mi indigno e prendo un filone di riflessione e su questo rimango e rimarrò. Siamo proprio sicuri che la classe politica italiana sia peggiore del popolo?

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