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Politica & Istituzioni

Grillo e Monti prendono voti dai delusi di Pd e Pdl

I flussi elettorali in 9 città: Torino, Brescia, Padova, Bologna, Firenze, Ancona, Napoli, Reggio Calabria, Catania analizzati dall’Istituto Cattaneo. In allegato l'analisi completa

di Redazione

Indubbiamente il primo interrogativo che si pone in queste elezioni è quello relativo all’origine dei voti al Movimento 5 stelle. Naturalmente i contributi maggiori vengono dai partiti maggiori, per cui occorrerà essere molto cauti nell’interpretazione politica di questi dati.

Nella maggioranza delle città considerate il principale tributario è rappresentato dal Partito Democratico. Questo vale soprattutto nel Centro-nord: il flusso maggiore al M5s viene dal Pd a Torino, Brescia, Bologna, Firenze, Ancona (unica eccezione Padova col flusso dalla Lega); lo stesso vale per Napoli, ma non vale per le altre due città del Sud analizzate, Reggio Calabria e Catania.

Il secondo contributo importante al M5s viene dalla Lega, soprattutto nelle zone “bianche”: a Brescia il 30% di coloro che hanno votato M5s è rappresentato da persone che avevano votato LN nel 2008, e questa percentuale è ancora superiore a Padova (quasi la metà dei voti al M5s è di ex votanti Lega).

Passando ai due principali partiti, emerge con chiarezza lo spostamento di ex-elettori Pd verso il M5s (flussi presenti dovunque). Più complesso è leggere il comportamento degli elettori del Popolo della libertà. I dati orientano verso una duplice interpretazione, differenziata fra Centro-nord e Sud: nel Centro-nord il Pdl non cede praticamente voti al M5s; nel Sud cede voti a Napoli (ma in misura nettamente inferiore al Pd), nettamente a Reggio Calabria, ma non a Catania.

Nel complesso il M5s ha sottratto molti voti al Pd, mentre ha inciso solo marginalmente (e solo nel Sud) sull’elettorato del Pdl. E’ possibile supporre che l’indignazione morale nei confronti della politica che ha motivato molti degli elettori a votare M5s sia più diffusa nell’elettorato del Pd che in quello del Pdl.

Ci si può chiedere a questo punto dove siano finiti i voti del 2008 del Pdl: questo partito infatti è quello che ha perso il numero maggiore di suffragi nel confronto fra le due elezioni (6,3 milioni di voti in meno, si veda il precedente comunicato dell’Istituto Cattaneo). Anche in questo caso i dati evidenziano un duplice registro, che separa Centro-nord da Sud. Nella prima zona i flussi evidenziano Scelta civica di Monti come area prioritaria di destinazione dei transfughi del Pdl. Questo vale in tutte le 6 città del Centro-nord analizzate. Nel Sud invece è l’astensione la principale destinataria delle perdite del Pdl. Si tratta di un dato non nuovo, già emerso nelle precedenti analisi dell’Istituto Cattaneo sui flussi fra il 2008 e il 2009 (elezioni europee) a Napoli, Reggio Calabria e Catania.

Possiamo infine dire qualcosa sull’altra novità di queste elezioni, la lista Scelta civica di Monti. Guardando al Pdl, abbiamo detto che questo partito ha perso molti voti nella direzione della lista di Monti. Anche considerando la composizione per provenienza di 100 votanti per Monti, troviamo che in quasi tutte le città metà di questo elettorato proviene da persone che nel 2008 avevano votato per la formazione di Berlusconi. Mentre modesto è il contributo venuto a Monti dal Pd (è rilevante solo a Reggio Calabria e a Catania). Anche questi flussi contengono una qualche sorpresa: quando Monti scese in campo, fu soprattutto il Partito democratico a temere che drenasse voti dal proprio campo, specie nel settore “liberal”. Dai nostri dati questo non sembra essere accaduto.

Un ultimo e conclusivo interrogativo potrebbe essere il seguente: Grillo ha preso più voti a sinistra oppure a destra? Questo calcolo è riportato nella tabella 1. L’elettorato del M5s proviene prevalentemente dall’area della sinistra a Torino, Bologna, Firenze, Ancona, Napoli; prevalentemente dall’area della destra a Padova, Reggio Calabria e Catania; in maniera abbastanza equilibrata a Brescia. Possiamo dire che nel Centro-nord ha preso voti soprattutto dall’area di centro-sinistra e dalla Lega; nel Sud la situazione è meno netta, ma sembrerebbe prevalere un contributo maggior dal centro-destra.


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