Dal Mali storie d’emergenza e speranza

Al villaggio di Diondiori Sos Villaggi dei Bambini oltre al Programma di rafforzamento familiare ha avviato un progetto per aiutare le famiglie contadine a creare e coltivare orti per l'autosufficienza economica.

di Redazione

Nel 2012 a colpire le famiglie del villaggio di Diondiori, vicino al Sevare nel centro del Mali, sono state prima la crisi alimentare e poi l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, conseguenza del conflitto nel nord del Mali. Sos Villaggi dei Bambini, che seguiva già le famiglie del villaggio attraverso il Programma di rafforzamento familiare, ha avviato un progetto per la creazione e coltivazione di orti che permettono alle famiglie contadine di rispondere al loro fabbisogno alimentare e di sostenere i figli nell’istruzione, con l’obiettivo di raggiungere l'autosufficienza economica.

Come la maggior parte degli uomini del villaggio di Diondiori, Baba Camara lavora come contadino nei campi di riso e miglio ed è il rappresentante delle 23 famiglie coinvolte nel progetto. «L'anno scorso la siccità ha causato un cattivo raccolto. Non avevamo abbastanza cibo per sopravvivere e non potevamo permetterci di pagare la scuola per i nostri figli. Sos Villaggi dei Bambini è intervenuta offrendo a ogni famiglia un carro, un asino, due mucche e, per un periodo di tre mesi, sacchi di riso e miglio, semi, olio, fagioli e latte. Abbiamo ripreso a produrre e non saremo più impreparati in caso di siccità. Ora possiamo lavorare per migliorare il nostro futuro e, soprattutto, quello dei nostri figli».
Lo scorso anno, 13 famiglie di sfollati che hanno lasciato il nord a causa del conflitto, hanno beneficiato degli aiuti alimentari previsti dal Programma di rafforzamento familiare Sos a Socoura, Bocoura, Takonti e Diondiori. Programma che inoltre prevede l’accesso gratuito all'assistenza sanitaria per tutti gli abitanti di Diondiori e un carretto con asino dedicato al trasporto dei bambini della scuola materna.

«La maggior parte dei bambini provengono da famiglie povere i cui genitori hanno beneficiato del programma di rafforzamento familiare e la nostra priorità è proprio dare posto a questi bambini. Alcuni arrivano e non sanno come tenere una matita, ma alla fine dei tre anni, imparano a scrivere il loro nome o a recitare l'alfabeto. Spesso il loro genitori, per primi, non hanno frequentato la scuola. Per questo li aiutiamo a capire l’importanza dell’istruzione attraverso un piccolo spettacolo che parla dell’importanza del gioco e dell'apprendimento» racconta Kone, direttrice della scuola materna.
Ousmane Cissouma ha 20 anni e fino all'età di 14 anni è vissuto nel Villaggio Sos di Sevare. Da quando ha lasciato il Villaggio Sos, ha lavorato a stretto contatto con un team di educatori Sos che lo hanno sostenuto lungo il percorso. Grazie ai suoi studi, Cissouma ha iniziato a scrivere e pensare sul futuro del Mali e sulle soluzioni per riparare il tessuto sociale danneggiato dal conflitto in corso. «Sevare è calmo in questo momento, grazie all'intervento francese, ma il futuro del Mali dipende dalla comprensione reciproca. Veniamo tutti da diverse etnie e vissuti. Alcuni di noi sono poveri, alcuni di noi hanno situazioni familiari difficili, ma siamo tutti del Mali e dobbiamo lavorare insieme e ascoltare gli uni agli altri, se non si vuole vivere nuovamente un conflitto come questo».
 


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