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Cooperazione & Relazioni internazionali

Il Sad al Sud per diventare fattore di sviluppo

Seconda edizione del progetto di ForumSad e Fondazione con il Sud. Obiettivo formare operatori di rete. Le novità del 2013 sono il coinvolgimento degli enti locali e delle organizzazioni di immigrati

di Redazione

Al via oggi a Napoli la seconda edizione del corso di formazione promosso grazie a un progetto di ForumSad e Fondazione con il Sud, rivolto alle organizzazioni del Mezzogiorno che hanno progetti di sostegno a distanza nel mondo. Fil Rouge dell’iniziativa potrebbe essere il motto “Uniti e sempre più preparati per aiutare le popolazioni in difficoltà”.

Il progetto propone un corso di formazione (gratuito) per "operatori di rete" in Basilicata, Campania e Sardegna, dopo averlo realizzato lo scorso anno in Calabria, Puglia e Sicilia. Si riparte con le prime due date: 22 marzo a Napoli, 23 a Potenza. Due le novità importanti dell’edizione 2013: il coinvolgimento degli enti locali e quello delle organizzazioni di immigrati, a volte protagonisti della solidarietà nei Paesi di origine, attraverso le rimesse economiche. Alla buona riuscita del progetto collaborano inoltre i Centri Servizio al Volontariato e gli Enti Locali.

Il progetto promosso da Forum Sad intitolato “La rete del Sostegno a Distanza fattore di sviluppo sociale”, ha  l’obiettivo di rafforzare la Rete delle associazioni che promuovono il Sostegno a Distanza (SaD) nel sud Italia, come strumento di crescita del capitale sociale a livello locale e nei Paesi di intervento. Accanto al un corso di formazione sono previste iniziative di sensibilizzazione e promozione del Sostegno a Distanza, da realizzare sul territorio.

Grazie alla mappatura realizzata lo scorso anno da ForumSad sono emerse 177 associazioni, rispettivamente 81 in Sicilia, 64 in Puglia, 30 in Calabria. Di queste, 45 hanno risposto all’appello dell’organizzazione, partecipando al corso di formazione. Sette gli eventi regionali realizzati, quasi 100 ore di formazione e 82 volontari. Il progetto, che inizia oggi a Napoli parte con numeri ancora più incoraggianti. Dalla prima mappatura risulta che sono 193 gli enti, tra associazioni, ong, istituzioni, enti religiosi in Basilicata, Campania e Sardegna che si occupano di sostegno a distanza o tematiche collegate (altre forma di solidarietà internazionale, immigrazione, coordinamenti associativi). In Campania sono già 34 gli iscritti, in Basilicata 11.

«L'obiettivo del progetto è fare rete tra le associazioni Sad ma anche tra queste e la comunità» afferma Cristiano Colombi, responsabile del progetto che, dopo aver richiamato la prima novità del corso: il coinvolgimento degli enti locali, introduce la seconda che è il coinvolgimento degli immigrati. «Il Sad può essere uno strumento accessibile per essere solidali con i propri Paesi di origine e in questo modo valorizzare le rimesse, indirizzandole verso attività di istruzione e formazione che accrescono il capitale umano e costituiscono un investimento nello sviluppo. In più rappresenta un modo per essere protagonisti di iniziative sociali e solidali qui in Italia, presentandosi come attori positivi che hanno qualcosa da dare».
 


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