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«Campioni dei diritti umani»: la visita di Ban Ki-moon a San Patrignano

Il Segretario generale dell’Onu ha incontrato i ragazzi della Comunità. Un gesto molto significativo per tutte le realtà, pubbliche e private, impegnate nel contrasto alle dipendenze

di Redazione

«La droga è una minaccia globale e serve una risposta globale. Invito i leader mondiali a dare piena protezione ai diritti umani e alla dignità dell’uomo e vi assicuro che le Nazioni Unite lavoreranno con voi per un mondo migliore». Con queste parole, e con un appello alla  compassione e passione che devono rappresentare i punti fermi della lotta alla droga, ha avuto inizio il discorso di Ban Ki- moon.

Il segretario generale dell’Onu si è infatti recato questa mattina, di buon ora, nella Comunità di San Patrignano. Dopo una breve visita ai centri di formazione, il Segretario Generale è giunto in sala da pranzo dove lo attendevano per la colazione i 1300 ragazzi presenti. Al suo tavolo, Letizia Moratti, goodwill ambassador dell’Onu e amica da sempre della Comunità, e Antonio Boschini, responsabile terapeutico di San Patrignano. «Buongiorno», il simpatico saluto che Ban Ki-moon ha rivolto in italiano a tutti i ragazzi, per poi salutare in diverse lingue anche i 75 ragazzi stranieri presenti, per l’occasione seduti al tavolo con lui, provenienti da 28 Paesi differenti.  «Questo è un posto che dà un senso di speranza per un futuro migliore. Può succedere che un giorno una persona possa compiere un errore, ma qua ci sono tante persone pronte a sostenerti. Qui si ha una vera opportunità per cambiare vita». Dopo un breve saluto di Letizia Moratti, che ha messo in evidenza il valore delle “best praticies” come San Patrignano per ispirare politiche orientate alla riduzione della domanda di droga e alla prevenzione, hanno preso poi la parola per un breve saluto Mike McKeaige, un ragazzo statunitense e il montenegrino Damir Muserljevic.
 

Ban Ki-moon con i ragazzi di San Patrignano

Antonio Boschini, a nome della comunità, ha spiegato come i ragazzi accolti non siano considerati pazienti ma «esseri umani che hanno bisogno di aiuto. Questo è il motivo per cui San Patrignano è una comunità educativa che non utilizza farmaci sostitutivi per combattere la dipendenza».  

«L’Onu», ha spiegato nel suo breve intervento il Segretario generale, «è costantemente impegnata nella prevenzione da droga e crimine e a sostegno dei diritti umani». «Qui siete campioni dei diritti umani. Continuate a seguire con compassione chi vi chiede aiuto e portate avanti questo impegno con passione. Non perdete mai questa forza. Il vostro è  un messaggio di speranza che ogni ragazzo deve portare con sé quando rientra nella società. Il futuro è nei giovani».


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