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Aids, Malaria, Tbc: l’attacco finale “costa” 15 miliardi di dollari

È possibile trasformarle da "epidemie" a "forme endemiche di basso livello". Ma servono finanziamenti aggiuntivi. L'appello di Bill Gates, la solita latitanza dell'Italia....

di Silvano Rubino

15 miliardi di dollari. È questa la cifra di cui il Fondo Globale per la lotta all'AIDS, la Tubercolosi e la Malaria ha bisogno per agire significativamente contro queste malattie nel periodo 2014-2016. E per portare a casa risultati impensambili fino a qualche anno fa.

Il Fondo Globale si dice "determinato ad accelerare i successi realizzati conseguiti in questi ultimi anni contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria attraverso investimenti strategici in programmi che possono salvare milioni di vite e far risparmiare decine di miliardi di dollari di costi sanitari futuri". Pur riconoscendo il contesto economico difficile in molti paesi, il Fondo Globale ricorda "il valore che ha investire nella salute"

In cifre, con quello stanziamento, 17 milioni di pazienti affetti da tubercolosi e di tubercolosi multi-resistente potranno ricevere i giusti trattamenti, salvando quasi 6 milioni di vite in tre anni. Esso consentirebbe inoltre di prevenire  milioni di nuovi casi di malaria, e permetterebbe di salvare circa 196.000 vite in più ogni anno rispetto ai livelli di finanziamento attuali, impedendo una recrudescenza della malattia. Significherebbe anche evitare più di 1 milione di nuovi casi di HIV ogni anno, con un risparmio di miliardi di dollari per la  cura e il trattamento alungo termine. La terapia antiretrovirale potrebbe diventare disponibile per più di 18 milioni di persone entro il 2016, rispetto agli 8.000.000 nel 2012.

"Noi abbiamo una scelta: possiamo investire ora o pagare per sempre", dice Mark Dybul, direttore esecutivo del Fondo Globale. "I progressi scientifici ci hanno dato l'opportunità storica di mettere sotto controllo queste malattie. Se non lo facciamo, i costi a lungo termine saranno terribili."

Concorda Bill Gates, con un post su Huffinghton Post e sul sito della fondazione che porta il suo nome (attiva proprio nella lotta a queste malattie):  «Se il mondo si unisce per raggiungere questo obiettivo, potrà portare avanti uno dei più grandi successi degli ultimi dieci anni, salvando altri milioni di vite. HIV, la tubercolosi e la malaria sono tre dei più grandi killer del mondo, ma grazie al Fondo Globale si stanno iniziando a fare progressi significativi nel loro controllo. Ora è il momento per i governi e  per gli altri donatori per fare nuove promesse al Fondo».

«Credo nel suo impatto», aggiunge Bill Gates, «perché l'ho visto in prima persona. L'estate scorsa, mentre ero in Zambia, dove una madre su quattro è sieropositiva, ho incontrato Florence Daka,. Florence è la prova vivente degli incredibili progressi che abbiamo fatto sull'Hiv, che non solo hanno consentito una vita sana a lei: suo figlio Stephane è nato sano, grazie al trattamento antiretrovirale».

«Ad oggi» spiega Gates, «il Fondo ha salvato circa nove milioni di vite con il trattamento dell'HIV, nella prevenzione della malaria  e test per la tubercolosi infettiva ). Abbiamo fatto reali progressi verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millenni per la salute».

«La mia fondazione», aggiunge Gates, «ha investito quasi 1,5 miliardi dollari enl Fondo e vedo il guadagno in vite salvate. Questi investimenti meritano di continuare».

Il Fondo Globale ha convocato una conferenza di donatori a Bruxelles il 9 e 10 aprile per presentare una valutazione dei bisogni complessivi per il periodo 2014-2016 e un aggiornamento sui risultati e sull'impatto di questi ultimi anni, che hanno contribuito a raggiungere il successi ragguardevoli nella lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria. I donatori saranno invitati per una conferenza che si terrà verso la fine del 2013.

Secondo il Fondo Globale, insieme con altri finanziamenti, tra cui circa 37 miliardi di dollari da fonti nazionali nei paesi in via di sviluppo e 24 miliardi di dollari da altre fonti internazionali, un contributo do 15 miliardi di dollari al Fondo globale consentirebbe  di avere quasi il 90 per cento delle risorse globali  di chi c'è bisogno per combattere queste tre malattie, stimati in un totale  87 miliardi dollari.

Raggiungere l'obiettivo del Fondo globale,  può consentire di progredire con decisione verso un punto di non ritorno, trasformando quelle che gli scienziati chiamano "epidemie ad alta trasmissione" in "forme endemiche di basso livello", rendendo sostanzialmente dei problemi di salute gestibili invece che emergenze globali.

E l'Italia, di fronte a questi appelli e a questi incontenstabili successi? Continua con i suoi vergognosi ritardi: non ha versato le quote promesse per gli anni 2009 e 2010, per un totale di 260 milioni di euro, e ha poi evitato di prendere un impegno finanziario per il futuro. Unico fra tutti i Paesi del G8. E la promessa del Governo Monti di trovare i fondi nella legge di stabilità di fine 2012 è rimasta sulla carta, travolta dalla campagna elettorale.
 


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