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Melandri: «Raccolta fondi per i partiti. È il prossimo boom»

Chiuso con il record di partecipanti il Festival 2013. «L’anno prossimo apriremo anche al Fundraising per la politica». Intanto una ricerca rivela che sono oltre 6mila i fundraiser in Italia.

di Giuseppe Frangi

Record di presenze al Festival del Fundraising che si è concluso oggi. Toccati i 689 iscritti, con richieste che continuavano arrivare anche all’annuncio del sold out.  Valerio Melandri, vera anima di questa inziativa, non si sorprende più di tanto. «Questo è un mestiere del futuro. Avremo sempre più domanda di fundraiser. Quest’anno abbiamo visto la crescita nella cultura. Nel prossimo futuro assisteremo ad un altro boom, quello della raccolta fondi per i partiti». Il riferimento è alla riforma della legge sul finanziamento, che costringerà tutte le formazioni politiche a cercare strade nuove per finanziarsi.  «Quest’anno non eravamo ancora  pronti. Ma l’attenzione cresce e abbiamo avuto due partecipanti esponenti del pd che sono venuti di loro sponte per approcciarsi al tema»

Valerio Melandri

Nel 2014 ci sarà perciò certamente un Masterclass dedicata alla politica. Il Masterclass è un modulo aggiuntivo di formazione per aree che è stato introdotto quest’anno, anticipando l’inizio del Festival di un giorno: «Si sono iscritti in 200. Quanto alle aree tematiche la più richiesta è stata la sanità, seguita da educazione/università e da cultura. Ogni modulo aveva un docente di alto livello e di grande esperienza: per la sanità ad esempio c’era Zak Bailey, canadese, fundraiser del Princess Margaret Hospital di Toronto».

Grande consenso anche per la plenaria finale che ha allargato lo sguardo al non profit in generale, affrontando il tema della leadership e dello sviluppo delle capacità manageriale. «Il Festival è un momento di formazione ma anche di networking. Persone che vengono dalle appartenenze più diverse che per tre giorni si relazionano tra di loro. Per questo lo sforzo deve essere sempre più quello di arrivare a mettere a fuoco delle proposte di sistema. In Italia non ci sono altre occasioni così per dialogare e confrontarsi. Aggiungo che questa è anche un’occasione in cui le persone pagano. Quindi c’è una motivazione forte in chi partecipa». Quanto alle proposte di sistema, Melandri insiste sulle tre riforme a costo zero: permettere alle organizzazioni di conoscere  i nominativi di chi sottoscrive il 5 per mille; stessa cosa per chi invia un sms solidale. E, infine, detassare i lasciti che finiscono al non profit.

Infine una battuta interessante sui numeri. Insieme a Doxa il Festival ha sostenuto una ricerca tra i curriculum presenti su Linkedin. Ebbene, le persone che nel loro curriculum hanno inserito un’esperienza come fundraiser sono 6.026. «Abbiamo valutato che il 10% massimo lo fanno a livello volontario. Questo fa capire quanto vasto sia già il mondo dei fundraiser in Italia. Oggi è un mondo invisibile, ma che dobbiamo congribuire a fare emergere»


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