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Custodire la terra: i diritti della comunità native

Eriberto Gualinga, rappresentante della comunità nativa Sarayaku dell'Ecuador è in tour, ospite di Amnesty International, per il ciclo di incontri "I custodi della terra"

di Redazione

Prosegue il tour di Eriberto Gualinga, rappresentante della comunità nativa Sarayaku dell’Ecuador, in Italia fino a domenica 9 giugno. Ospite di Amnesty International, Gualinga è tra i protagonisti degli incontri del ciclo “I custodi della terra”. Lunedì 3 giugno, Gualinga interviene a Milano all’incontro "I custodi della terra. Come le comunità native ci insegnano a ripensare al rapporto con le risorse naturali" mentre venerdì  7 giugno al Festival dei corti di Tolfa sarà presente alla proiezione de "I discendenti del Giaguaro". (Il programma del ciclo di incontri sono disponibili all’indirizzo:http://www.amnesty.it/in-tour-con-i-sarayaku)

I sarayaku, popolazione al centro di una delle più durature lotte dell’America meridionale per i diritti sulla terra, rappresentano un momento di vittoria nella lotta per i diritti contro il land grabbin.
Nel luglio 2012, dopo 10 anni di campagne sostenute dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani, la Corte interamericana per i diritti umani ha confermato che l’Ecuador non li aveva consultati in merito a un progetto petrolifero da realizzare nel loro territorio.
Per questa ragione la Corte ha ordinato allo stato di rimuovere, o disinnescare i materiali esplosivi che erano stati già sotterrati nel territorio della comunità e di consultarla in merito a futuri progetti di sviluppo che li potrebbero riguardare.

Una sentenza di portata storica dal momento che la Corte interamericana per i diritti umani ha affermato l’obbligo degli stati di condurre una consultazione appropriata e partecipata con i popoli nativi, in buona fede, nel rispetto delle loro pratiche culturali e con l’obiettivo di arrivare a un consenso prima di proseguire qualsiasi progetto che possa riguardare il loro territorio.

Eriberto Gualinga non solo è fotografo, regista e musicista nella sua comunità, sarayaku nella foresta amazzonica in Ecuador, ma è anche un attivista che combatte contro le attività delle industrie petrolifere che tentano di estrarre petrolio dal territorio della comunità.

Come regista, ha pubblicato numerosi documentari, nel 2011 ha partecipato alla coproduzione Amnesty International e Pueblo de Sarayaku di ”Los hijos de jaguari” (I discendenti del Giaguaro).
Presentato in anteprima mondiale a Londra nel maggio 2012, quest'ultimo documentario ha girato numerosi festival cinematografici nel mondo. A settembre 2012 è stato proiettato al Latino Film Festival di Bruxelles, all'International Indigenous Film Festival a Bogotá e al Bogotá Film Festival. Il 29 settembre 2012, inoltre, ha vinto il premio per il miglior documentario del National Geographic All Roads film festival di Washington.
 


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