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Testamento, campagna congiunta di 7 big

Action Aid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children e UNICEF insieme in “Testamento Solidale”, ma l'80% degli italiani non ha mai nemmeno pensato di farlo

di Francesco Agresti

Otto italiani su 10 non hanno mai pensato di fare testamento e 6 su 10 escludono di farlo.  Eppure un piccolo gesto può cambiare la vita di migliaia di persone. “Testamento Solidale” è la prima grande campagna di informazione congiunta lanciata da 7 grandi organizzazioni – Action Aid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children e UNICEF – con la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato.

Sarà per scaramanzia ma gli italiani, della fine della loro vita non vogliono sentir parlare. E di conseguenza neanche del testamento. Come abbiamo visto 8 italiani su 10, infatti, non hanno mai preso in considerazione l’idea di mettere nero su bianco le loro “ultime volontà”.  Addirittura 6 su 10  non hanno alcuna intenzione di fare testamento neanche in futuro, mentre il 21% non ha mai valutato l’idea, ma “potrebbe pensarci su”. E’ quanto emerge dall’indagine realizzata per la campagna Testamento Solidale da GFK Eurisko e basata su un campione di quasi 1500 individui rappresentativo della popolazione italiana over 55. Soltanto l’8% del campione (circa 1,5 milioni di italiani) ha fatto testamento, mentre il 5% è intenzionato a farlo e il 6% ci ha pensato ma è ancora incerto se farlo oppure no.
   
Lo studio conferma una propensione bassa al testamento da parte degli italiani, vicina a quella già registrata nel 2012 dall’Agenzia delle Entrate (15,78%) e di gran lunga inferiore a quella di altri Paesi, a esempio quelli anglosassoni: in Gran Bretagna la propensione si attesta intorno all’80%, negli USA al 50%.   Oltre 7.200.000 di over 55, il 45% del campione, dichiarano di non avere mai sentito parlare di lasciti solidali, mentre il 55% sa di che si tratta.  Il 9% degli intervistati ha una propensione positiva, ma solo il 2% degli italiani ha già fatto il lascito o sicuramente lo farà (circa 400 mila persone).

Lo studio mette in luce che tra gli Italiani cresce la voglia di saperne di più sui lasciti solidali, ma evidenzia anche che le informazioni attualmente disponibili sono imprecise e limitate. Ad esempio, tanti pensano al lascito come una “roba da ricchi”, oppure credono che obblighi all’ intera donazione del proprio patrimonio. Una doppia falsa convinzione, dal momento che si può cedere anche solo una minima parte dei propri averi, ad esempio una piccola somma di denaro, un gioiello o addirittura un arredo.  Inoltre, solo pochi ricordano che il testamento olografo (scritto di proprio pugno) è valido, revocabile e modificabile in qualsiasi momento. Ma anche, più banalmente, come emerge dalla ricerca qualitativa di GFK Eurisko, molti non sanno a chi rivolgersi oppure temono che una richiesta di informazioni possa vincolarli ad un impegno. C’è insomma un evidente “gap” di conoscenza che questa campagna vuole finalmente colmare,  per far comprendere l’importanza di un atto.
 


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