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Cooperazione & Relazioni internazionali

Da Ikea il Refugee Shelter in flat-pack per l’Unhcr

Al posto delle tende arrivano le casette prefabbricate per i rifugiati nei campi profughi. A idearle Fondazione Ikea con i disegnatori svedesi della Refugee Housing Unit e la stessa Unhcr. Consegnati i primi prototipi.

di Antonietta Nembri

Nel 2012 il numero di rifugiati e sfollati interni ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi 18 anni. È quanto emerge dall'ultimo rapporto annuale Global Trends – sulle tendenze a livello globale in materia di spostamenti forzati di popolazione – pubblicato dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) in occasione della Giornata mondiale dei rifugiati (il 20 giugno scorso).
Sono oltre 3 milioni e mezzo i rifugiati che vivono in campi profughi avendo come unico rifugio una tenda, in media una famiglia di rifugiati trascorre in media una dozzina di anni nei campi. E proprio per ovviare all’estrema precarietà di questi rifugi Fondazione Ikea con i disegnatori svedesi della Rhu (Refugee Housing Unit) e la stessa Unhcr ha dato il via, già due anni fa, a un progetto ambizioso: sviluppare un modulo abitativo rivoluzionario per i campi profughi. L’obiettivo era quello di studiare un alloggio più degno e confortevole e ora, dopo due anni di studi il prototipo è stato realizzato e donato all’Alto commissariato che lo testerà nei campi profughi di Etiopia (25 prototipi), Libano (12)  e Irak (12).

Questo mini alloggio prefabbricato, denominato “Refugee Shelter” è stato pensato per essere assemblato in quattro ore ed è in grado di accogliere almeno cinque persone. Inoltre è dotato di un buon isolamento e di pannelli solari in grado di produrre energia elettrica per l’illuminazione

Fondazione Ikea, da anni partner di Unicef (diverse le campagne in Italia e nel mondo a favore dei bambini) non è nuova neppure alla collaborazione con l’Alto commissariato per i rifugiati, due anni fa, infatti, donò all’Unhcr 62 milioni di euro rispondendo alla richiesta di aiuto d’urgenza per il più grande campo profughi del mondo in Kenya. Ora la Fondazione del colosso svedese del mobile ha deciso di andare oltre il sostegno finanziario proprio con la realizzazione di questa struttura, che assomiglia a una casa, che permette ai rifugiati di avere un tetto solido sulla testa. Un prefabbricato durevole, dovrebbe avere una vita media di circa 3 anni e mezzo contro i sei mesi delle attuali tende.
Il modello Ikea che ha inondato le abitazioni di mobili da montare che vengono acquistati in confezioni flat-pack, ha trasferito questa caratteristica anche alle casa prefabbricate per i rifugiati, delle vere e proprie case flat-pack.
 


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