Cooperazione & Relazioni internazionali

Riforma adozioni, serve più rappresentatività

Il Ciai e altri enti chiedono nuove nomine nella commissione voluta dal ministro Cancellieri. Paola Crestani: «Serve una riflessione complessiva sul diritto dei bambini a una famiglia, si parli anche di affido e di adozione nazionale»

di Sara De Carli

Lo scorso 26 luglio 2013 è nata la commissione di studio per la riforma delle adozioni internazionali. L’ha voluta il ministro Anna Maria Cancellieri, preoccupata dalla crisi delle adozioni internazionali da un lato e dalla farraginosità del sistema dall’altro. Entro sei mesi – cioè per fine gennaio 2014 – questa commissione dovrà predisporre delle proposte e degli interventi. Oggi il Ciai, insieme ad altri enti autorizzati, scrive una lettera al ministro della Giustizia e a Cécile Kyenge, ministro per l’Integrazione e  presidente della CAI, per chiedere un’audizione e una più ampia rappresentatività degli enti.

«Una commissione che si occupa di adozioni internazionali è di per sé una bellissima notizia», dice Paola Crestani, presidente di Ciai. «Però è importante parlarne nel modo giusto». La prima obiezione è che la Commissione, per come oggi è costituita, non é sufficientemente rappresentativa di tutti gli attori che intervengono nell’iter adottivo: «mancano alcuni attori importanti come le associazioni familiari, i servizi sociali, le Regioni. Anche gli enti autorizzati dovrebbero essere maggiormente rappresentati, proprio per valorizzarne le competenze e per dare voce alla complessità di questo mondo, arricchendo il gruppo di lavoro con una varietà di visioni ed esperienza», spiega Crestani. Oltre all’integrazione della composizione della commissione con nuovi membri, gli enti firmatari della lettera chiedono un’audizione in commissione, «per portare un contributo tecnico a tutti i temi oggetto di studio».

Un secondo tema riguarda i contenuti del lavoro della commissione: «parlare solo di adozioni internazionali è riduttivo, ci sembra più interessante cogliere l’occasione di questa analisi per allargare la riflessione anche all’affido e all’adozione nazionale, ed in generale alla condizione dei bambini e dei ragazzi fuori dalla famiglia, oggi circa 29mila in Italia», spiega la presidente. L’idea è che una riforma complessiva della legge 184/1983 e sue modifiche non possa non riguardare anche i bambini già presenti sul territorio italiano. «Lo scorso anno – chiude Crestani – la Commissione Bicamerale per l’Infanzia ha condotto un’indagine approfondita sui nodi critici dell’affido e dell’adozione, sarebbe utile tenere conto anche di quel lavoro».    

La lettera è firmata da:
– CIAI
– Enti del Coordinamento “Oltre l’adozione”: AMI-Amici missioni indiane, Crescere insieme, Fond. AVSI, Fond. Patrizia Nidoli, Il Conventino, ICPLF-In cammino per la famiglia, International adoption, Istituto La Casa, Nadia-Nuova associazione di genitori insieme per l’adozione, Movimento Shalom, Sjamo-Sao Josè Amici nel mondo
– Enti del Coordinamento CEA: AIPA, Amici di don Bosco, ASA, Ass.Cuore, Ass. EnzoB, Brutia, Centro adozioni La Maloca, EmmeEmme, I bambini dell’Arcobaleno, I Fiori Semplici, Il Mantello, La Primogenita, LICOS, Marianna, Senza Frontiere.
– ANAPS
– ARAI – Agenzia Regionale per le adozioni internazionali – Regione Piemonte
– Centro Aiuti per l’Etiopia
– NAAA
– NOVA
– Suore San Girolamo
 


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