Che fine farà l'affido?
3 Ottobre Ott 2013 1942 03 ottobre 2013Due affidi su tre, in Europa, falliscono. L'affido familiare non è lo strumento efficace che abbiamo sempre pensato? Di certo ha bisogno di un ripensamento. Un'inchiesta sul mensile in edicola spiega in quali direzioni
Due affidi su tre, in Europa, falliscono. L'affido familiare non è lo strumento efficace che abbiamo sempre pensato? Di certo ha bisogno di un ripensamento. Un'inchiesta sul mensile in edicola spiega in quali direzioni
Promosso, invocato, finanziato, pubblicizzato, "spinto" da governo e Comuni e associazioni. A volte perfino mitizzato. L'affido familiare, strumento principe per alleviare il disagio di minori in difficoltà, ci si è stampato in testa così: una preziosa ancora di salvezza per tanti bambini, e un esempio di come la solidarietà concreta di migliaia di famiglie (ma mai abbastanza, ci hanno sempre detto) abbia contribuito a far crescere felici tanti bambini. Un'immagine rassicurante e corretta, che tuttavia negli anni si è un po' appannata: affidi in calo (-4,4% dal 2008 al 2010, e la tendenza continua), famiglie affaticate, adolescenti sempre più in comunità (solo uno su tre oltre i 14 anni riesce a trovare una famiglia che lo accolga). E anche nel resto d'Europa le cose non vanno meglio: solo un affido su tre funziona, permettendo il rientro del bambino nella sua famiglia, gli altri falliscono. A calcolare la percentuale sono stati gli esperti di 15 paesi europei riuniti a Padova in occasione di un seminario internazionale sull'efficacia di questo strumento organizzato dalla Fondazione Zancan; il dato, riferito all'Europa - perché da noi un monitoraggio puntuale degli esiti degli affidi non esiste - potrebbe però essere perfino ottimistico: nel nostro paese infatti oltre la metà dei ragazzi in affido (il 53%) proviene già da un'altra esperienza di accoglienza, quindi ha già iniziato una triste "carriera" da "fuori famiglia", che nel 48% dei casi si protrae oltre i termini di legge, che per l'affido è al massimo due anni.
Dopo quel seminario abbiamo provato a fare il punto sull’efficacia dell'affidamento familiare, che in Italia ha trent'anni e che dovrebbe essere una pratica matura. Non è così. L'affido non è in discussione come strumento, ma che ha bisogno di una riflessione per capire a quali bisogni risponde e a quali no: «È e deve essere uno strumento fra tanti, non l’unico», dicono tutti. Dalla Scozia a Israele, da Torino a Salerno abbiamo raccolto le buone pratiche dell’affido, che non lasciano sole le famiglie affidatarie e che valorizzano il recupero della famiglia d’origine. E l’affido professionale? Quando è nato sembrava un tabù, ma proprio in questi giorni a Milano il servizio ha spento le sue prime dieci candeline: ecco come è andata…
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