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Firme consegnate, l’impegno di Beni: «Via il tetto»

«Trovare 80 milioni per garantire la copertura non è un obiettivo irrealizzabile». La campagna #Sappiatelo approda in Parlamento e strappa due promesse all'intergruppo per il Terzo settore e ai coordinari, Edo Patriarca e Paolo Beni

di Francesco Agresti

La campagna #Sappiatelo  approda in Parlamento. Le diecimila firme raccolte dal magazine Vita e dai rappresentanti delle più importanti organizzazioni non profit per chiedere la stabilizzazione del 5 per mille sono state consegnate questa mattina alla Camera dei Deputati agli onorevoli Edoardo Patriarca e Paolo Beni, coordinatori dell’Intergruppo parlamentare per il Terzo Settore.

«Le firme e le storie raccolte in queste settimane – ha sottolineato Riccardo Bonacina, direttore editoriale di Vita – sono una testimonianza dell’indignazione suscitata dal comportamento di uno Stato che non ha finora mantenuto la promessa di stabilizzare una misura attraverso cui si esprime la libera scelta di sostenere le organizzazioni del Terzo settore; che mettendo un tetto a quanto i cittadini possono donare ne limita la libertà di scelta, in barba al tanto declamato principio di sussidiarietà; e che in più, di nascosto, ha sottratto una parte di queste risorse, 172 milioni in due anni, destinandole ad altri impieghi».

La Consegna delle 10 mila firme a Edo Patriarca

Nella legge di Stabilità all’esame del Senato ancora una volta è previsto un tetto a 400 milioni per il 5 per mille 2014, che verrebbe così ridotto di fatto a un 4 per mille

«Un ulteriore taglio che non possiamo accettare – ha ribadito l’onorevole Patriarca. Nei giorni scorsi abbiamo depositato una proposta di legge con cui chiediamo la stabilizzazione del 5 per mille con l’adozione di una legge ordinaria. Attendiamo che venga inserita nel calendario dei lavori parlamentari. Nel frattempo continueremo a fare pressione affinché venga rimosso il tetto e garantita la più ampia libertà di scelta a cittadini».

«Si tratta di trovare una copertura per poco più di 80 milioni di euro non mi sembra un obiettivo irrealizzabile nonostante la difficoltà di tenere in equilibrio il bilancio dello Stato»,  gli ha fatto eco l’onorevole Beni. «Quella del 5 per mille è una delle più clamorose e lampanti violazioni dello Stato nel rapporto fiduciario con i cittadini».
 


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