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I grillini alla battaglia per il 5 per mille

Al Senato il Movimento 5 Stelle si appresta a depositare 3 emendamenti. Uno per la stabilizzazione e due per l'innalzamento del tetto a 600 e, in seconda battuta, a 500 milioni di euro

di Redazione

Lo scorso luglio la proposta di legge per una legge sul 5 per mille a firma di Giuseppe Brescia, oggi tre emendamenti alla legge di Stabilità che saranno presentati in queste ore al Senato. Se due indizi fanno una prova, quattro la rendono una certezza. Il Movimento 5 Stelle ha deciso di giocarsi davvero la partita del 5 per mille.

Obiettivo massimo: la stabilizzazione. «Si ritiene necessario», si legge nella relazione introduttiva, «che il meccanismo del 5 per mille venga stabilizzato mediante un apposito dispositivo di legge che ne garantisca la conferma nel lungo periodo definendo anche tempi certi per l’erogazione dei fondi spettanti». E ancora: « Principale obiettivo è pertanto, un provvedimento di legge che comporti il superamento della fase sperimentale del 5 per mille, procedendo alla sua stabilizzazione, in modo che non sia più legato ogni anno al non sempre lineare iter di approvazione delle manovre finanziarie annuali, ora Legge di Stabilità. Vengono inoltre espressamente previste le date per la pubblicazione e l’erogazione degli importi spettanti a ciascun percettore, nonché prescritta l’acquisizione d’ufficio dei documenti attestanti atti, fatti, qualità e stati soggettivi necessari all’istruttoria del procedimento e già in possesso delle pubbliche amministrazioni».  

L’emendamento, se ammesso al voto (il nodo naturalmente è la copertura finanziaria), andrebbe a modificare il comma 5 dell’articolo 7 della legge di Stabilità. Sullo stesso articolo della legge di Bilancio, andranno a incidere anche altri due emendamenti pentastellati che in via “gradata” alzerebbero il tetto a 600 milioni di euro in  prima battuta e a 500 milioni in seconda. In questo caso secondo l’ufficio legislativo dei grillini la copertura necessaria da 100 milioni (pari alla differenza fra i 500mln dell’emendamento e i 400mln del testo licenziato dal governo) si raggiungerebbe attraverso il taglio del contributo integrativo dell’Agenzia delle Entrate (art.9, comma 13 della legge di Stabilità).


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