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Maroni: così regione Lombardia contrasterà l’azzardo

Oggi la Legge regionale n. 8/13 per la prevenzione e contrasto dell'azzardo patologico verrà presentata a Pavia, capitale dell’azzardo legale e della ribellione contro di esso, nella sede del Comune. L'intervista a Roberto Maromni, presidente della Regione Lombardia che ha fortemente voluto la legge

di Riccardo Bonacina

Anteprima dell'intervista a Roberto Maroni pubblicata sul numero di Vita in edicola da domani e da oggi online. Ecco alcuni passaggi del dialogo con Riccardo Bonacina

Ministro del welfare prima (2001-2006) e degli Interni poi (2006-2008), Roberto Maroni, governatore lombardo dal 26 febbraio scorso, ha “deslotizzato” (direbbe Crozza) la Lombardia. Il 15 ottobre scorso, infatti, il Consiglio regionale ha licenziato con voto unanime una buona legge per il contrasto al gioco d’azzardo legale e alle sue patologie. Oggi la Legge regionale n. 8/13 verrà presentata a Pavia, capitale dell’azzardo legale e della ribellione contro di esso, nella sede del Comune.

Presidente, lei ha fortemente voluto questa legge, il primo imput è venuto proprio da lei. Da dove nasce la tua attenzione?

Nasce dall’attenzione ai dati di fatto, dalla constatazione che la Lombardia è la Regione italiana che ha la spesa maggiore per il gioco e che, in particolare, in alcune zone come la provincia di Pavia si registra la spesa maggiore pro-capite in Italia, 2125 euro l’anno, il doppio della media nazionale, quasi l’8% del Pil della provincia è consumato nel gioco e questo, al di là dell’aspetto patologico, rovina le famiglie, le comunità, i territori, impoverendoli. Questo è un dato inaccettabile. Secondo il principio che cerco di seguire nella mia azione di governo e cioè che non tutto quello che succede in Lombardia dipende da me o è nei miei poteri d’intervento, ma tutto quello che succede in Lombardia m’interessa, mi deve interessare, e se vedo un fenomeno negativo io ho il dovere di intervenire per contrastarlo.

(…)

L’ascolto della società civile, delle categorie e delle istanze di tutti i partiti, sono stati elementi caratterizzanti del percorso che ha portato alla legge in soli 4 mesi dal suo fischio d’inizio

Vero, è una legge che è arrivata in tempi ragionevoli e all’unanimità e questo è particolarmente importante perché il senso politico e istituzionale è ancor più forte. Nel lavoro della IV Commissione Attività Produttive, che ringrazio, si è proceduto all’ascolto di tutte le categorie produttive interessate, della società civile, dei consumatori, del movimento no slot i cui siete promotori, e, in uno spirito di collaborazione totale di fronte a dati preoccupanti, si è trovato un percorso unitario che ha fatto sintesi delle diverse Proposte di legge dei partiti. Il percorso in questi mesi di vero lavoro ha tra l’altro arricchito il testo iniziale. Per esempio, i commi 4, 5, 6 e 7 dell’articolo 4 sono frutto del di Gruppo sia nella formulazione che nelle verifiche fatte. In essi si stabilisce che la Regione, “nella concessione di finanziamenti, benefici e vantaggi economici comunque denominati, considera titolo di preferenza l’assenza di apparecchi da gioco d’azzardo lecito all’interno degli esercizi autorizzati alla pratica del gioco o all’installazione di apparecchi da gioco d’azzardo lecito”. Perciò per gli esercizi che toglieranno le slot si prevede uno sconto dello 0,92 per cento sull’addizionale regionale Irpef, e per gli esercizi con slot un aumento della stessa imposta di uguale entità.

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A questo proposito il comparto giochi sottolinea la sua funzione nel sottrarre spazio al gioco illegale. Eppure lei che è stato ministro dell’Interno sa bene che anche l’idea stessa di “gioco d’azzardo legale” nasconde insidie e, spesso, infiltrazioni. Il 27 giugno scorso n’operazione contro il clan camorristico dei Casalesi ci ha detto una volta di più che Sale Bingo e slot “legali” possono venire usati per riciclare denaro.  

La Mafia Spa, come viene definita, fattura più di 100 miliardi l’anno ed è ovvio che ha bisogno vie legali per rimettere in circolo una tale quantità di denaro e di proventi tutti al netto di tasse. Per questo non bisogna mai abbassare la guardia soprattutto in certi settori, come la movimentazione dei terreni, le costruzioni. Ma anche tutti i settori che producono consumi che creano dipendenza sono settori molto attrattivi per la criminalità, perché dove c’è dipendenza ci sono clienti sicuri. Per questo è importante essere sempre attenti e guardare con attenzioni ai settori più attrattivi mettendo regole e promuovendo controlli, come abbiamo cercato di fare.


(…)

La Regione Lombardia, se la sente ora di incalzare il Governo, insieme alle altre 4 Regioni, perché si arrivi a una regolamentazione nazionale?

Ci proveremo, ma sono piuttosto pessimista. Penso che la strada migliore sia quella che tutte le Regioni promuovano una legge, magari anche leggi diverse, e in questa direzione vedo che le notizie sulle iniziative delle diverse Assemblee sono confortanti. Credo che solo così si riuscirà a smuovere il Parlamento e il Governo, sarà costretto a intervenire almeno per dare un quadro nazionale uniforme. Vede, credo che la pressione debba arrivare dal basso perché le pressioni lobbistiche su Parlamento e Governo sono troppo forti e sono più facili perché devono influenzare un solo soggetto, più difficile è fare pressione su 20 Assemblee regionali.

A proposito di Governo lei sa che alcune associazioni di categoria come As.Tro si sono appellate al Governo perché si opponga alla vostra legge e a quella della Toscana. E il Sottosegretario di Stato all'Economi, Alberto Giorgetti le ha già mandato a dire, tramite agenzie di stampa, che: “La Lombardia dovrebbe farsi carico di coprire i costi che derivano da queste leggi. Se tutte le regioni approvassero leggi simili, si aprirebbe un problema di copertura finanziaria” . Vuole rispondere?

La legge approvata il 15 ottobre è pubblicata dal bollettino regionale il 21 ottobre, poi il Governo avrà 60 giorni di tempo per opporsi nel caso ritenga che esista un conflitto di attribuzione su alcuni temi o passaggi. Io mi auguro non lo faccia, e in questo senso parlerò con Alfano nei prossimi giorni. Se lo dovesse fare, e la cosa potrebbe essere comunque non determinante perché il Consiglio Regionale potrà decidere comunque di procedere, dovremmo desumerne che il Governo si schiera contro qualsiasi idea di regolamentazione del settore gioco d’azzardo legale. Ne prenderemo atto noi, e soprattutto i cittadini.

(…)

La legge lombarda permetterà ora ai sindaci di fare regolamenti mettendoli al riparo dai ricorsi ai Tar. Cosa si aspetta ora dai territori e dai sindaci

È importantissimo ora monitorare gli effetti della legge. E il monitoraggio non lo intendo solo come struttura generale e direzione dei servizi alla persona. Abbiamo bisogno dell’attenzione di tutti i soggetti sui territori, sindaci, associazioni, ect sono chiamate a segnalarci le buone e le cattive pratiche così che nel giro di un anno si possa fare un punto per capire cosa ha funzionato e dove ha funzionato la legge che abbiamo scritto e cosa e dove no. Per questo tramite voi chiedo davvero la collaborazione di tutte le associazioni perché ci aiutino in questo monitoraggio che ci piacerebbe presentare entro la fine del 2014 in una Conferenza di valutazione regionale sull’attuazione della legge e sui risultati ottenuti.

L'intervista completa su Vita magazine da domani in edicola o online da oggi


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