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Il SAD rinunci ai bambini-esca

Molto spesso le campagne promozionali del sostegno a distanza puntano su immagini di bambini. È un modo efficace per far capire il bisogno che c'è, ma a volte quelle immagini non sono rispettose della privacy e della dignità dei bambini ritratti. Un trattamento diverso dal Nord al Sud del mondo, che genera un paradosso

di Redazione

Un bambino funziona sempre alla grande. Soprattutto a Natale. Intenerisce e impietosisce. Fa mettere con più facilità una mano sul cuore (e pure al portafoglio). Con l’avvicinarsi delle feste, si intensificano gli appelli alla generosità degli italiani, utilizzando le più diverse tecniche di comunicazione. Non sempre però queste comunicazioni sono coerenti con i valori umani e sociali che esse vogliono trasmettere. Per questo ForumSad manda oggi una lettera aperta a tutte le organizzazioni che si occupano di sostegno a distanza, invitandole a vigilare perché nelle campagne promozionali che si stanno realizzando le esigenze economiche non prevalgano sulla correttezza e la completezza delle informazioni e sui diritti etici, di privacy e di salvaguardia della dignità delle persone.

«Se in prima pagina ci fossero i nostri figli come reagiremmo?», si chiede Vincenzo Curatola, presidente di ForumSaD. «Quando usiamo le foto dei bambini sostenuti dobbiamo ricordarci delle stesse premure che usiamo quando in Italia vogliamo fotografare bambini di altri a scuola, in giro e ovunque. Deve valere lo stesso principio, altrimenti noi organizzazioni peroreremmo una vera e propria ingiustizia, che risulterebbe un boomerang contro ciò che con i progetti di solidarietà professiamo: rispetto per tutti i bambini. Tutti».

Già lo scorso ottobre, in occasione di un seminario ForumSaD, il Direttore del Dipartimento per il Terzo Settore del Ministero delle Politiche sociali, Danilo Festa aveva affermato che «la privacy è un diritto mondiale, ricordiamocelo. Basta foto di bambini usate per tutto e ovunque per le campagne di comunicazione e raccolta fondi. Le nostre Linee Guida su questo sono chiare». Le Linee Guida per il Sostegno a Distanza di minori e giovani risalgono al 2010  e già prevedono prcisi comportamenti in materia di privacy dei bambini sostenuti a distanza, ma anche di quelli fotografati come “testimonial”, la cui immagine è usata per promuovere il concetto stesso di sostegno a distanza.

«Non diciamo no all’uso delle immagini», precisa Curatola, «ma ricordiamo che se un bambino italiano è protagonista di una pubblicità i suoi genitori lo sanno, sapranno sicuramente come viene utilizzata, da chi e per cosa. Basta poco per rispettare queste regole anche per il sostegno a distanza. Basta aderire alle “Linee Guida per il Sostegno a Distanza di minori e giovani”, che non sono per nulla restrittive e complicate. Sono il giusto equilibrio tra il bisogno di comunicare di un’organizzazione e il rispetto e la sicurezza dei minori mostrati».
 


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