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Risorse. Bonanni: Saccomanni tiri fuori dossier su giochi

Si chiede il segretario Cisl, ma perché i giochi più a rischio dipendenza sono tassati in misura ridicola? Il Governo che cerca risorse abbia il coraggio di aprire il dossier sulla tassazione del gioco d’azzardo legale. Invece di fare condoni ai concessionari

di Redazione

I soldi per rendere il fisco più equo e sostenere i ceti medio-bassi, riducendo la pressione e favorendo l'occupazione, ci sono, bisogna solo avere la volontà di cercarli. Questa, la posizione del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che ha detto: «A Saccomanni e al governo diciamo: le scelte non sono mai neutre. La tassazione sul gioco d'azzardo e allucinante, perchè non tira fuori un dossier su questo? Invece, ci fanno discutere per 300 milioni di cassa in deroga». In particolare il leader della Cisl ha fatto notare che la tassazione per il pocker cash e casino online e solo dello 0,6% e della videolottery del 3%; la percentuale sale gradualmente per slot machine (12,7%), Gratta e Vinci (16,5%), Lotto (27%), Superenalotto (44,7%). «Più i giochi sono pericolosi più la tassazione e leggera». «Non si capisce perche la Ragioneria non interviene su questi aspetti».

Sul tema interviene anche l’onorevole Luigi Bobba, deputato democratico che aderisce all’Intergruppo contro il gioco d’azzardo, «Vista l’incertezza sull’esito della sanatoria delle aziende di slot machines, il governo invece di imporre l’ennesimo balzello sulle accise e sui carburanti valuti la possibilità di reperire le risorse tassando i giochi d’azzardo e quelli che sono maggiormente causa di fenomeni di gioco d’azzardo patologico». 

«I dati diffusi dalla Cisl a dal suo segretario generale Raffaele Bonanni – continua Bobba – sono molto indicativi del fatto che il governo tassi di più i giochi meno pericolosi.  Se il decreto Imu sulla sospensione della prima rata sulla prima casa non troverà piena copertura dalla discutibile sanatoria delle slot machines (ndr sanatoria cui Bobba e altri 7 del Pd ha votato contro), almeno non si arrivi alla beffa che debbano essere in particolare le fasce più deboli a pagare ancora». «Alzare le tasse sulla benzina, infatti – aggiunge il deputato Pd – colpisce soprattutto chi ha meno. Il governo valuti, anche con un emendamento alla Legge di stabilità, di prevedere una diversa clausola di salvaguardia, andando a stabilire una tassazione vera sui giochi d’azzardo».

L’onorevole Bobba si riferisce al semaforo rosso della Corte dei Conti al Governo che in un emendamento aveva previsto di chiedere ai concessionari solo il 20% delle penali comminate in seguito a gravi irregolarità commesse (con il concorso dello Stato) dal settembre 2004 al gennaio 2007 nella gestione delle slot (qui per approfondire la vicenda: La Puntina).

In sostanza, rispetto alla quota di 2 miliardi e mezzo di euro da pagare all’erario – stabilita dai giudici contabili nel febbraio 2012 e già fortemente ribassata rispetto ai 98,5 miliardi quantificati dalla Guardia di finanza –, i concessionari avrebbero dovuto sborsare poco più di 500 milioni, per effetto dell’emendamento del Governo inserito nel decreto Imu, in fase di conversione. Saranno gli automobilisti a “sanare” la falla da circa 200 milioni di euro che si sta aprendo sotto i piedi del decreto Imu. Molto probabilmente la fin troppo ottimistica previsione di introiti provenienti dalla sanatoria agevolata dei contenziosi aperti con le società del settore giochi, non potrà realizzarsi e occorrerà mettere mano per la quindicesima volta dal 1935 ad un aumento delle accise petrolifere.

Sul tema della tassazione dell'azzardo legale è imperdibile Seconda classe di Marco Dotti che per la prima volta mette in fila tutte le contraddizioni del sistema
 


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