Famiglia & Minori

Il maltrattamento all’infanzia costa 13 miliardi di euro all’anno

Ogni bambino maltrattato costa allo Stato oltre 130mila euro, per un totale di 13 miliardi di euro l'anno. Puntare sulla prevenzione consentirebbe di risparmiare ai bambini enormi sofferenze e allo Stato di spendere meno

di Redazione

Il maltrattamento durante l’infanzia costa allo Stato italiano 13 miliardi di euro. Si tratta di una cifra che corrisponde allo 0,84% del Pil. La stima viene da uno studio condotto dall’Università Bocconi per Terre des Hommes e Cismai, il Coordinamento Italiano dei servizi contro il maltrattamento all’infanzia. I soli casi nuovi costano 910 milioni di euro ogni anno: si tratta di un conto troppo salato, che una corretta politica di prevenzione avrebbe potuto contenere fortemente, oltre naturalmente a ridurre le sofferenze di migliaia di bambini. Secondo il premio Nobel dell’Economia James Heckman, infatti ogni dollaro investito nella prima infanzia su bambini a rischio genera un risparmio futuro di 7 dollari.

“Questo studio, unico nel suo genere in Italia, è stato fortemente voluto dalla nostra Fondazione e da Cismai perché riteniamo sia necessario imprimere con urgenza un cambio di rotta nelle politiche dell’infanzia del nostro Paese”, dichiara Federica Giannotta, Responsabile Diritti dei Bambini di Terre des Hommes. “Quelle attuali, infatti sono guidate da una miope tendenza ad un presunto risparmio, di cui pagano continuamente il prezzo i bambini. “Lo studio presentato oggi dimostra quanto la carenza di una visione lungimirante che dia spazio alla prevenzione e ad investimenti mirati, abbia in realtà delle pesanti ricadute in termini di spesa pubblica sulla collettività. Se si pensa poi che l’OMS stima che per ogni caso emerso di violenza sui bambini ce ne siano 9 non riconosciuti, l’effettiva dimensione della spesa potrebbe essere molto più grande”.

Tra i costi diretti per la cura e l’assistenza dei bambini vittime di maltrattamento, per la sola voce ospedalizzazione si giunge a stimare una spesa annua di 49.665.000 euro, per la cura della salute mentale di 21.048.510 €, mentre per i costi di welfare si sommano le spese per strutture/prestazioni residenziali (163.818.655 €), di affido familiare  (12.648.948 €) e per il servizio sociale professionale (38.052.905 €). La spesa per interventi diretti per il rispetto della legge è stata stimata in 3.166.545 € e per la giustizia minorile in 50.215.731 €.  Il bambino maltrattato crescendo spesso diventa un adolescente e un adulto problematico, che può gravare sulla collettività. Proprio questi costi indiretti sono i più pesanti: si passa attraverso i 209.879.705 € spesi per l’educazione speciale, i 326.166.471 € stimati per la cura della salute da adulti, 5.380.733.621 € per spese di criminalità adulta, 152.390.371 € per delinquenza giovanile e 6.648.577.345 € di perdite di produttività per la società. Sommando le voci dirette e indirette si giunge così alla stima di 13,056 miliardi all’anno versati dalla collettività in Italia.

“È un risultato non troppo distante dall’1% trovato in uno studio simile per gli Stati Uniti”, commenta Paola Profeta dell’Università Bocconi, coordinatrice dello studio. “Una spesa che si traduce in un costo sociale di 130.259 euro per ogni bambino vittima di violenza”. Mentre Dario Merlino, presidente del Cismai, il coordinamento che rappresenta 70 centri italiani di cura dei bambini maltrattati che dal 12 dicembre a Torino parteciperà agli Stati generali sul maltrattamento all’infanzia in Italia, sottolinea come «i costi sociali della violenza all’infanzia sono tanto più alti quanto più diminuiscono le risorse per la prevenzione del maltrattamento. Il Cismai da anni lotta in Italia per l’affermazione del principio che un investimento significativo nella prevenzione della violenza sui bambini, fin dai primissimi anni di vita, porta ad un sicuro risparmio e soprattutto a una forte riduzione dei traumi infantili”.

In chiusura dello studio  Terre des Hommes e Cismai porgono alle istituzioni italiane alcune raccomandazioni, chiedendo:  

  1. Al Ministero della Sanità di inserire la prevenzione del maltrattamento all’interno del Piano sanitario nazionale e del Piano nazionale di prevenzione sanitaria.
  2. Al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, congiuntamente al Dipartimento per le Pari Opportunità, di promuovere un Piano nazionale integrato di prevenzione del maltrattamento sui bambini.
  3. Al Ministero dell’Istruzione di inserire nel piano di studi delle Facoltà di medicina e chirurgia il maltrattamento, come materia trasversale a tutte le specialità, nonché di indicare alle scuole adeguate policy di protezione dei bambini maltrattati rilevati nel contesto scolastico. Infine al medesimo Ministero si chiede di adottare un Piano Nazionale di Formazione dei docenti su questo tema.
  4. Alle Regioni di inserire nei rispettivi Piani sanitari e socio-sanitari e nei Piani regionali per la prevenzione sanitaria la prevenzione del maltrattamento all’infanzia come priorità e livello essenziale di prestazioni. Occorre, infatti, riattivare in modo incisivo il Coordinamento sulle Politiche per l’infanzia all’interno della Conferenza Stato-Regioni.
  5. Al Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza ed ai Garanti Regionali, risorse chiave per lo stimolo di una strategia efficace e coordinata dei vari livelli di governo, di promuovere e monitorare il rispetto dell’adozione di questi strumenti.

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