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Nuova Isee: Caf Acli, il governo ha fatto bene

Secondo il responsabile dei Caf il nuovo strumento è da valutare positivamente perché rompe con il passato, e potrà essere giudicato solo sulla base dei nuovi parametri che andranno definiti tra qualche mese. "Col nuovo indicatore cambieranno tutte le soglie, i calcoli andranno fatti dopo"

di Gabriella Meroni

Preferirebbe non sentir parlare di "nuovo Isee", il direttore nazionale dei CAF Acli Paolo Conti. "Sarebbe stato meglio l'avessero chiamato in un altro modo, così si sarebbero evitati paragoni fuori luogo tra l'Isee in vigore e quello presentato dal governo". Per Conti, infatti, il nuovo strumento è da valutare positivamente perché rompe con il passato, e potrà essere giudicato solo sulla base dei nuovi parametri che andranno definiti, non certo confrontandolo con l'Isee targato 1998: "Il vecchio Isee doveva assolutamente andare in pensione", spiega Conti, "perché fotografava una realtà che oggi non esiste più: quindici anni fa non c'era internet nelle case italiane, c'erano meno della metà degli immigrati presenti oggi e il sistema di banche dati informatiche degli uffici pubblici non era neppure pensabile". Quindi un aggiornamento era necessario, ed è stato talmente profondo che "questo nuovo indicatore non ha niente, ma propro niente, a che vedere con quello vecchio".
Per questo chi oggi lo attacca, vedendo nelle nuove regole lo sgretolamento di diritti sacrosanti e acquisiti "dovrebbe aspettare la rimodulazione, prevista nello stesso decreto del governo, delle nuove soglie che danno diritto alle prestazioni regolate dall'Isee". In pratica, spiega ancora il responsabile dei Caf Acli, con la nuova versione dell'Isee cambieranno completamente anche i parametri utilizzati in precedenza, ed è quindi inutile stracciarsi le vesti se – poniamo – una famiglia vede aumentare il proprio identikit reddituale oltre la fatidica soglia di 20.000, perché potrebbe anche essere che con la rimodulazione la soglia per avere diritto a certe prestazioni gratuite venga portata a 30.000 e oltre.
"Il Dpcm presentato dal governo specifica chiaramente che entro tre mesi dovranno essere emanati i decreti attuativi che scendono nei dettagli", continua Paolo Conti, "e da quel momento in poi gli enti locali e gli altri organismi erogatori, come per esempio le università, avranno 30 giorni di tempo pubblicare le nuove soglie Isee relative alle varie tariffe e prestazioni. Sarà un lavoro enorme, ma prima di conoscerne i contorni non ha senso lanciare allarmi".
 


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