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Politica & Istituzioni

Usa: Meno tasse per chi dona al volontariato, non ai partiti

Il sistema americano non prevede fondi pubblici ai partiti e non concede nessuna deduzione per i contributi erogati a politici o campagne elettorali. Lecita l'attività di lobby (senza vantaggi fiscali, ovviamente) ma con l'obbligo di dichiararla. Invece per il non profit le deduzioni arrivano al 50% del reddito lordo

di Gabriella Meroni

Decidi di sostenere un politico e la sua campagna elettorale? Affar tuo. Non pretendere che lo Stato sposi la tua scelta concedendoti vantaggi fiscali. E' questo, in soldoni, il ragionamento del fisco americano, la terra dove ogni volta che qualunque politico si presenta a qualunque elezioni, locale o nazionale, pensa prima di tutto a come raccogliere fondi.

Il sistema USA non ha infatti finanziamenti pubblici ai partiti (in realtà neppure privati, perché là si sostiene il candidato, non il partito) ma tutto è affidato alla capacità del cittadino che decide di "scendere in campo" nel trovare sostenitori anche economici. Nessuna deduzione, dunque, come recita il capitolo 159 del regolamento IRS, l'ufficio del fisco americano: " Non si possono dedurre i contributi diretti a candidati politici, campagne elettorali o organi di partito. Le spese per pubblicità, inviti a manifestazioni o eventi organizzati a favore di candidati o partiti politici non sono deducibili".

Niente da fare, quindi, per nessuno, neppure per le tante aziende che finanziano questo o quel politico sperando così di influenzarne le decisioni: si chiama attività di lobby, è lecita e si svolge alla luce del sole; tocca ai partiti e ai candidati dichiarare da chi hanno ricevuto denaro e inviare tutti i dati alla Commissione Federale sulle elezioni, che pubblica annualmente sul proprio sito un report sui finanziamenti. Soltanto in occasione delle elezioni presidenziali, i cittadini possono decidere di destinare 3 dollari delle proprie tasse al Presidential Election Campaign Fund, un fondo governativo che distribuisce quanto donato dai contribuenti in ugual misura ai partiti dei due sfidanti arrivati alla fase finale della campagna elettorale. Non è possibile inoltre dedurre le donazioni effettuate nei confronti di altri soggetti, come per esempio persone singole, associazioni di categoria, sindacati, camere di commercio, governi stranieri e anche ospedali e scuole for profit.

Ben diverso il regime fiscale per quanto riguarda le donazioni alle charities, cioè le organizzazioni non profit riconosciute dal fisco: qui le deduzioni arrivano al 50% del reddito lordo per le erogazioni in denaro e al 30% del reddito lordo per le donazioni di beni diversi dal denaro.

Nella foto: Obama ringrazia gli ospiti intervenuti alla cena di raccolta fondi in suo onore organizzata dalla direttrice di Vogue Anna Wintour nel 2011.


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