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Politica & Istituzioni

Renzi di parola: la norma slot verrà cambiata

Dopo il lavoro di oggi e un filo diretto tra Roma, Terra dei fuochi dove Renzi stava, e Bruxelles dove era Letta, arriva l'attesa decisione, domattina in Commissione Bilancio della Camera sarà depositato l'emendamento a firma Rughetti, Anzaldi e Bobba che abolisce l'emendamento “porcata” licenziato dal Senato

di Redazione

La porcata sulle slot consumata al Senato anche grazie ai senatori Pd verrà soppressa (leggi qui). Sulle slot machine l’ok arriva dalla Terra dei Fuochi dove Renzi è stato oggi: alla Camera il Pd guidato dal neosegretario sopprimerà la contestata norma nel weekend, a costo di rispedire in Senato il decreto che la contiene e che scade il 30 dicembre. Nessun tentennamento, anche se è Natale. Tutti al lavoro, dopo le scuse adesso si sgobba, Zanda compreso.

Il deputato renziano Angelo Rughetti, componente della commissione Bilancio, che si era spulciato per bene la legge di stabilità per operare qualche correzione (ma quante cose sfuggite), come per esempio l’estensione dei contributi di solidarietà anche ai “vitalizi di natura non elettiva, oltre a quelli di natura elettiva”, ovvero generali e altre categorie di dipendenti pubblici che non sono eletti ma che hanno altissimi vitalizi, s’è messo al lavoro su quella che Renzi, ieri, intervistato da Vita.it aveva definito “una porcata” (vd qui). Ora, con l’altro renziano Michele Anzaldi e Luigi Bobba (nella foto), Rughetti firma l’emendamento che abolisce la norma sulle slot machine, quella che in sostanza disincentivava i comuni impegnati nella lotta al gioco d’azzardo e che Luigi Bobba, dice a Vita.it, “verrà presentato domattina in Commissione Bilancio della Camera”.

E proprio Rughetti, racconta lHuffington Post, ha informato della soluzione trovata Renzi al telefono dalla Terra dei Fuochi, dopo l’ok di  Letta arrivato  da Bruxelles. A quel punto è arrivata anche la rassicurazione del ministro Dario Franceschini: Pd compatto, quindi, ed è già una notizia,  sulle slot si procedere con la soppressione, il decreto torna in Senato sotto Natale. È questa è la seconda notizia. Renzi è stato di parola, sa che la gente non ne può più. Il Governo subisce il terzo pressing (dopo Google tax e trasferimenti ai Comuni), e in modo più o meno convinto dice sì. E anche questa, se volete, è una notizia.

Ora da Renzi aspettiamo iniziativa su Finanziamento pubblico dei partiti che penalizza le Onlus.


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