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Cooperazione & Relazioni internazionali

Congo, il comunicato del Governo

La situazione precipita in Congo. Il comunicato del premier Letta e la richiesta di silenzio stampa

di Redazione

Per le 23 famiglie italiane che si trovano a Kinshasa, al dolore oggi si è aggiunta la paura, con i violenti disordini di questa mattina. Un dramma tutto interno al Paese africano, che si è aggiunto alla criticità della situazione sul versante adozioni, con il fallimento delle speranze sollevate a Natale dall'arrivo in Congo di una delegazione italiana. Le adozioni internazionali sono sospese per un anno, ha ripetuto Kinshasa.  Ed ecco il comunicato odierno del Governo italiano. 

«Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, è vicino alle 24 famiglie italiane interessate dal blocco delle adozioni internazionali in Congo e sta lavorando, da settimane, affinché la vicenda possa risolversi positivamente. Come richiesto dal presidente del Consiglio nel corso della conversazione telefonica del 24 dicembre con il primo ministro della Repubblica Democratica del Congo, Matata, quest’ultimo ha incontrato, il 26 dicembre a Kinshasa, la nostra delegazione di funzionari del ministero degli Esteri e dell’ufficio del ministro per l’Integrazione.

Il primo ministro Matata ha confermato la situazione complessiva di temporanea sospensione delle adozioni internazionali, che riguarda vari Paesi oltre l’Italia, e la necessità di effettuare verifiche a fronte di irregolarità riscontrate nelle procedure. In considerazione del vivo interesse delle famiglie e del governo italiano per una rapida e positiva soluzione della vicenda, il primo ministro congolese ha confermato l’impegno a velocizzare il riesame delle adozioni, disponendo che i casi italiani siano verificati per primi. A tal fine, una missione di funzionari della Repubblica Democratica del Congo è attesa a Roma, a breve, per avviare le verifiche, che richiederanno inevitabilmente qualche tempo.

Le autorità congolesi si sono inoltre impegnate a consentire alle famiglie che, nell’attesa, decideranno di rientrare in Italia, di stabilire presso quale struttura in Congo potranno essere ospitati i propri figli. Da parte italiana si stanno approntando misure ulteriori di assistenza in loco ai genitori e ai figli, anche attraverso un rafforzamento dell’ambasciata. Il governo italiano continuerà a seguire la vicenda con attenzione e determinazione, a sostegno delle legittime aspettative delle famiglie italiane». 

Poco fa il Coordinamento Nazionale Adozioni, il cui presidente Francesco Mennillo è anche commissario della CAI, ha chiesto il silenzio stampa, «a tutela delle famiglie adottanti italiane, sia di quelle in attesa qui in Italia che di quelle attualmente in Congo», «lasciando alle istituzioni italiane sia la possibilità di operare con la riservatezza del caso sia il compito di informare l'opinione pubblica tramite comunicati ufficiali». Invitiamo anche le famiglie – prosegue l'appello – «a mantenere la calma, a non intraprendere iniziative personali e ad interrompere ogni tipo di contatto con la stampa. Tanto si chiede per evitare di mettere a repentaglio le relazioni diplomatiche fra i due Paesi e di conseguenza le adozioni stesse». 

 


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