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Politica & Istituzioni

Mozione povertà: sì a reddito minimo e 5 per mille, no a slot

La Camera dà l'ok alla mozione contro la povertà presentata dal Pd e Scelta Civica. Tra le misure essenziali che l'esecutivo si impegna a realizzare ci sono il reddito di cittadinanza, vantaggi fiscali per l'assistenza a invalidi, fattore famiglia, servizio civile e stabilizzazione del 5 per mille. Ma anche il contrasto al gioco d'azzardo

di Gabriella Meroni

E' stata approvata a larga maggioranza dall'aula della Camera una mozione  congiunta Pd-Scelta Civica, che il governo ha fatto propria, che contiene diversi impegni nel settore della lotta alla povertà. La mozione, che ci è segnalata da uno dei firmatari, l'onorevole Edoardo Patrarca del Pd, non si limita però alle solite misure di sostegno al reddito, ma allarga l'orizzontea quei provvedimenti di valorizzazione del terzo settore, della responsabilità dei cittadini e della società civile che potrebbero indirettamente contribuire allo sviluppo sociale del nostro paese. Infine, prevede che venga combattuto il gioco d'azzardo, " quale forma di prevenzione dell’impoverimento delle famiglie".
Ma vediamo i provvedimenti più significativi che il governo si è impegnato a concretizzare. Primo, l'esecutivo letta dovrà "proseguire nella costruzione di una strategia di lungo respiro per la lotta alla povertà, inserendola tra le priorità delle politiche di governo", e introdurre gradualmente "una misura nazionale, rivolta a tutte le persone in povertà assoluta nel nostro paese, che si basi su una logica non meramente assistenziale ma che sostenga un atteggiamento attivo dei soggetti beneficiari dell’intervento". Non solo aiuto economico, specifica la mozione, ma anche "un piano personalizzato" per ciascuna famiglia difficoltà, che favorisca il reinserimento lavorativo e l'inclusione sociale.
La mozione parla anche di "deduzioni e detrazioni fiscali per le spese relative all'assistenza e al sostegno delle famiglie con componenti minori, persone non autosufficienti e anziani", dell'introduzione tanto attesa dei livelli essenziali delle prestazioni socio-assistenzial e "il punto di arrivo della misura del SIA (il reddito di cittadinanza, ndr) a regime, identificando una data di arrivo certa per l’universalizzazione dei benefici alla platea degli aventi diritto".
Altro impegno è quello a favore della famiglia, e in particolare a "valutare, al termine della fase biennale di sperimentazione, la possibilità di rivedere le scale di equivalenza dell’ISEE utilizzando i fattori di correzione suggeriti dall’ISTAT e dall’Osservatorio Nazionale per la Famiglia (fattore famiglia)"; si fa cenno anche al servizio civile volontario, inteso come possibilità "per una persona di mettere le sue capacità a servizio dei soggetti svantaggiati della società", alla detassazione delle donazioni, e alla stabilizzazione del 5 per mille, "anche in risposta alle recenti determinazioni della Corte dei Conti e nel rispetto dei vincoli di bilancio (…) cancellandone il tetto per assicurare che tutto il ricavato del gettito sia effettivamente allocato secondo le indicazioni dei contribuenti". Infine, appoggiando la mozione il governo dice sì a "contrastare il gioco di azzardo, quale forma di prevenzione dell’impoverimento delle famiglie".
Firmano la mozione i deputati: Gigli, Patriarca, Bianchi Dorina, Bobba, Sberna, Roccella, Lenzi, Binetti, Dellai, Sereni, Cimmino, Preziosi, Marguerettaz. In allegato, il testo integrale.
 

 


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