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Baretta risponde a Vita sulla questione tasse

Sul nostro sito avevamo sottolineato alcune discrepanze sui dati forniti al question time dal sottosegretario rispondendo all’interrogazione Bobba-Causi e avevamo posto alcune domande. Ecco le risposte di Baretta

di Lorenzo Alvaro

All’indomani del question time in commissione Finanze sul gioco d’azzardo legalizzato del 12 febbraio scorso, quando Luigi Bobba e Marco Causi, deputati Pd, avevano presentato un’interrogazione che verteva sulla tassazione dei giochi su Vita.it con un articolo a firma Lorenzo Maria Alvaro (qui) e un post del blog di Marco Dotti “Seconda Classe” (qui) avevamo sollevato alcune perplessità circa la risposta del Governo, per voce del sottosegretario Pierpaolo Baretta.

In particolare avevamo sottolineato quell’introduzione alla risposta («si tratta di un dibattito politico e, non esito a dire, etico, complesso e controverso, che va oltre le competenze di questa Commissione, ma che non può essere ignorato») che tanto sapeva di presa di distanza.

Oltre che un fatto abbastanza incredibile. Cioè i dati che Baretta aveva portato in aula, non corrispondevano a quelli che ci erano stati indicati da Aams e Confidustria.

 

 

Così ponevamo alcuni questiti: da dove ha preso i suoi numeri – imponibile lordo –  il sottosegretario Baretta? Non certo dall’ex Aams (l’Agenzia autonoma dei Monopoli di Stato), visto che a un primo riscontro non sembrano coincidere nemmeno con quelli. Dunque? Ha sbagliato imponibile e calcoli? Oppure dobbiamo davvero dare ragione a Cicchitto rilevando  che il Ministero delle Finanze è, di fatto, un “ministero nel ministero”? Meglio (o peggio, dipende) un “governo nel governo”?

 

Oggi ci è arrivata la risposta del sottosegretario che ci scrive:

«Per quanto riguarda la linea politica, nel rispondere all’interrogazione, ho premesso che la questione: “si inserisce in un dibattito politico culturale e, non esito a dire, etico, complesso e controverso, che va oltre le competenze di questa Commissione, ma che non può essere ignorato e che fa da sfondo alle risposte di merito che vengono date oggi”. La questione, infatti, che si pone è che una politica di recupero delle entrate è sostenuta , principalmente, da un allargamento dell’offerta, che premia il gioco legale in aperto contrasto agli ingenti interessi malavitosi nel settore; ma, al contempo, una politica di riduzione dell’offerta, come sostenuto da molte parti con ragioni che non sottovalutiamo, deve mettere nel conto la riduzione del gettito per il bilancio pubblico. Nessuna delle due opzioni può ignorare le ragioni dell’altra».

«Per quanto riguarda i dati da me citati», continua Baretta, «hanno come fonte proprio l’Agenzia delle Dogane e dei  Monopoli e non sono certo frutto di valutazione politica, ma di dati di fatto».

«Infine», conslude, «come ho affermato in conclusione, i dati forniti sono obiettivi ed analitici e a disposizione della politica per compiere delle scelte che vanno assunte con la maggiore cognizione possibile. Che poi serva una revisione della linea sui giochi è così evidente che è anche previsto dalla delega fiscale».

Prendiamo atto e ringraziamo per la tempestiva risposta del sottosegretario. Anche se non nascondiamo che qualche dubbio sui dati ci rimane, visto che anche i nostri vengono direttamente dall’Aams, che a questo punto dovrebbe chiarire perché ha messo a disposizione dati diversi a noi e al Governo.

 

 


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