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Solidarietà & Volontariato

I giovani volontari una risorsa da valorizzare

I giovani e il loro rapporto con il volontariato sono stati al centro del convegno - tenutosi a Verona sabato 1 marzo -, seconda tappa del progetto regionale, organizzato dal Coordinamento dei Csv del Veneto, "Dove va il volontariato?".

di Redazione

Dove va il volontariato? Non è solo una domanda, ma anche il titolo di un percorso inserito in un ampio progetto organizzato dal coordinamento dei Csv (centri servizi per il volontariato) del Veneto (Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza) che si intitola appunto “Dove va il volontariato?”. Sviluppato in una serie di incontri formativa, sabato 1 marzo il progetto ha vissuto la sua tappa veronese con il convegno incentrato sul tema “Giovani e volontariato: ricerca di futuro e progetti di vita”, organizzato dal Csv di Verona al Silos di Ponente nei nuovi spazi della facoltà di Economia.

I giovani sono una risorsa importante e fondamentale per il volontariato. E, di contro, il mondo del Terzo settore rappresenta ad oggi una delle poche occasioni di crescita di start-up sociale, per mettersi alla prova come imprenditori sociali e costruttori di futuro. Al tavolo dei relatori Ennio Ripamonti, docente dell’Università di Milano, esperto di politiche giovanili, studioso appassionato dei fenomeni aggregativi dei giovani, degli aspetti di rilievo del loro modo di gestire tempi e passioni.

«Abbiamo un tasso di disoccupazione giovanile altissima: 44,5 per cento, secondo i dati Istat. E questa situazione di staticità e precarietà provoca meccanismi di rassegnazione rispetto al futuro», analizza Ripamonti. «Ma laddove qualcuno propone percorsi di iniziazione e di impegno, non solo lavorativo ma anche sociale, i giovani ci sono. Abbiamo la generazione più formata di sempre. Sta al mondo del volontariato capire, agganciare e trattenere questa risorsa preziosissima. Un binomio, inoltre, dove tutti e due i protagonisti in gioco hanno molto da apprendere l'uno dall'altro», aggiunge Ripamonti che alla platea di volontari – tra cui anche diversi ragazzi – in ascolto ha fornito anche dei consigli pratici su come incentivare e consolidare questo legame tra giovani e terzo settore. «Le competenze chiave per un ventenne di oggi, cittadino europeo del ventunesimo secolo, sono otto tra cui; almeno una seconda lingua, nozioni informatiche e tecnologiche, competenze trasversali, capacità di imparare ad imparare. Fate loro intravedere queste occasioni di crescita nei percorsi proposti all'interno delle onlus e a guadagnarci saranno la società, le associazioni di volontariato, i ragazzi».

Il volontariato può diventare – e  ci sono casi anche nel veronese in cui questo già diventato buona prassi – un volano professionale e imprenditoriale per i giovani, alle prese con una realtà economica e sociale che invece ne soffoca potenzialità, creatività e voglia di fare.
«Siamo convinti che le associazioni di volontariato organizzato possano in questo senso intercettare le istanze del mondo giovanile», riflette Fabio Fornasini, direttore del Csv e moderatore del convegno dell'altro giorno. «Il volontariato – se vissuto come esperienza forte ed appassionata – può assurgere al ruolo di passaggio all’età adulta perché sono venuti a mancare i riti formali tradizionali».

Il volontariato, come la società,  sta vivendo una profonda trasformazione sociale, organizzativa e identitaria. Ciò genera inquietudini ma anche nuove energie. E proprio per raccoglierle e valorizzarle, il coordinamento regionale ha voluto mettere in rete i sette Csv del territorio dando a ciascuno il compito di organizzare un incontro su uno specifico tema.
Tra gli argomenti che saranno trattati – la prima tappa si è svolta a fine gennaio – il ruolo politico, comunicare la solidarietà, il fundraising, la responsabilità sociale d’impresa, il legame sociale, incontrare il profit.
 


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