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Economia & Impresa sociale 

Banca Etica: i primi quindici anni

Poco di due miliardi di crediti concessi distribuiti in circa 24 mila prestiti: un terzo a imprese di servizi sociali e sanitari,i l 27% a organizzazioni che promuovono arte, cultura e sport, l’11% a privati per acquistare un’abitazione. Ecco il bilancio completo dal 1999 ad oggi

di Francesco Agresti

Poco di due miliardi di crediti concessi in 15 anni distribuiti in circa 24 mila prestiti: un terzo a imprese di servizi sociali e sanitari,i l 27% a organizzazioni che promuovono arte, cultura e sport, l’11% a privati per acquistare un’abitazione.

Sono alcuni dei numeri del bilancio dei primi quindici anni di Banca Etica presentati questa mattina a Roma. L'istituto fu costituito a Padova nel 1999 su iniziativa di diverse organizzazioni del terzo settore, oggi può contare su una rete di 17 filiali. E settembre varcherà i confini con l’apertura di una filiale in Spagna.

Dalla sua nascita – sottolinea una ricerca Altis – Banca Etica ha destinato il 32% dei finanziamenti in valore a imprese di servizi sociali e sanitari, il 27% a organizzazioni che promuovo arte, cultura e sport, l'11% a privati principalmente per l'acquisto della casa. Poco meno della metà dei clienti ha bussato alle porte dell’istituto dopo aver ricevuto almeno un rifiuto da altre banche.


Il 2013 si chiuderà con un utile sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno: l'esercizio con finanziamenti deliberati per 775 milioni (da 813 milioni dell'anno precedente) è stato il primo a vedere calare le erogazioni mentre la raccolta è aumentata dell'11% a 883 milioni a fronte di una contrazione registrata dal sistema bancario tradizionale italiano in base ai dati Abi.

A fine 2013 i soci erano poco meno di 37mila di cui 31mila persone fisiche e 6mila persone giuridiche.
 In base alla ricerca Atlis, Banca Etica mostra una forte vocazione verso la clientela rispetto agli altri istituti con tassi medi più bassi e sofferenze ben inferiori alla media: in particolare, l'incidenza dei crediti verso la clientela sul totale degli attivi e' salita al 63,5% nel 2013 a fronte del 61% circa del sistema bancario italiano e i tassi medi degli impieghi si attestano al 3,57% (4% le statistiche degli altri istituti nei prestiti a famiglie e societa' non finanziarie). Le sofferenze lorde rappresentano il 2,02% rispetto al 7,7% del dato medio Abi dell'outlook di dicembre.

«Questi risultati», sottolinea il presidente Ugo Biggeri, «sono stati resi possibili grazie all’impegno dei nostri 37mila soci e dei 39mila clienti che, oltre a conferire il capitale sociale e il risparmio necessario allo svolgimento dell’attività creditizia, si impegnano a promuovere la cultura della finanza etica, l’uso responsabile del denaro, l’economia civile e solidale».
«A settembre», aggiunge il direttore generale, Mario Crost, «apriremo una nuova filiale in Spagna spingendo sulla nostra vocazione internazionale, per il futuro i nostri impegni sono mantenere la fedelta' alla mission e cavalcare l'innovazione per pensare nuovi servizi sempre guardando anche al conto economico». A questo proposito il d.g. ha sottolineato che il bilancio 2013 si chiuderà «con un buon utile che sarà messo al servizio dell'attività caratteristica».

 


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