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Economia & Impresa sociale 

Il microcredito come risposta ai bisogni emergenti

Tre soggetti danno vita ad un progetto sperimentale per sostenere nuove povertà e necessità urgenti. A Busto Garolfo, Comune, Banca di Credito Cooperativo e Caritas fanno rete. Al via anche la nuova carta sociale comunale ricaricabile per l’erogazione dei sussidi

di Redazione

Un esempio già preso a modello dalla Provincia di Milano quello attivato al Comune di Busto Garolfo, dove Amministrazione comunale, Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e Caritas parrocchiale hanno siglato una convenzione per dare vita al nuovo progetto sperimentale di microcredito in aiuto alle famiglie in difficoltà. L’obiettivo è sostenere la crescita socio-economica di famiglie a rischio di povertà o in stato di forte disagio sociale ed economico con dei piccoli prestiti mirati a risolvere emergenze contingenti.

La filosofia alla base è quella della responsabilità condivisa. O meglio, «dell’aiutarsi a vicenda», sottolinea il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi. «Come realtà locale e come realtà di credito cooperativo abbiamo fatto della mutualità e dell’aiutarsi a crescere i nostri principi cardine. Sta infatti scritto nella nostra Carta dei Valori che “obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e “fabbricare” fiducia”; lungo questa linea ci siamo mossi facendo nostra l’iniziativa del Comune».

Il progetto sperimentale di microcredito si inserisce nella collaborazione avviata tre anni fa tra gli stessi tre soggetti con l’iniziativa “Lavori in corso” per creare occasioni di occupazione attraverso lavori socialmente utili. Osserva il sindaco di Busto Garolfo, Angelo Pirazzini: «Il microcredito vuole essere una risposta ai bisogni caratterizzati da straordinarietà, essenzialità e sostenibilità. Ovvero, esigenze temporanee e improvvise che riguardano bisogni primari – ad esempio pagamento dell’affitto o di utenze, spese mediche – a patto che ci siano le condizioni per una restituzione del prestito. Si vuole stimolare l’autonomia, la responsabilità, le capacità di chi riceve il finanziamento, mettendolo nella condizione di realizzare il proprio progetto di vita ».

In altri termini, «parliamo di educazione assistenziale», aggiunge don Ambrogio Colombo parroco di Busto Garolfo e presidente della Caritas. «Viene posta una rete a sostegno delle nuove povertà nell’ottica di dare delle risposte, ma anche di creare un volano di crescita. Il concetto dell’aiuto è propedeutico a quello dell’educazione e della crescita affinché chi oggi viene aiutato possa un domani aiutare altri».

Il progetto sembra già destinato a fare scuola. Come afferma l’assessore alle Politiche sociali della Provincia di Milano, Massimo Pagani: «La capacità dei soggetti del territorio di fare rete è fondamentale per dare risposte concrete alle necessità di una fetta sempre maggiore di cittadini. La condivisione di risorse e competenze tra enti pubblici e privati, Terzo settore e soggetti ecclesiali é un metodo di lavoro che la Provincia ha sempre promosso, forte anche dei suoi compiti di coordinamento territoriale. L’assessorato provinciale alle Politiche sociali sta progettando interventi di sostegno al reddito similari, seppur su scala più vasta, a quello realizzato a Busto Garolfo, che certamente rappresenterà un modello di riferimento».

Il progetto sperimentale di microcredito prevede l’erogazione di importi fino a 1.500-2.000 euro da restituire in massimo due anni; ogni richiesta sarà vagliata dai Servizi sociali del Comune e dalla Caritas e inserita in un progetto personalizzato con obiettivi e impegni. Sono previsti attività di monitoraggio e accompagnamento del beneficiario del prestito da parte dei Servizi sociali e della Caritas.
 

Accanto a questa iniziativa, l’amministrazione comunale, con la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, lancia anche una nuova card per l’erogazione dei sussidi comunali. Non più dei buoni, ma una carta di credito prepagata, meno riconoscibile e che potrebbe essere anche impiegata in differenti negozi. «L’intento è intervenire con uno strumento più agevole per sostenere le famiglie bisognose, coinvolgendo tutti gli esercizi pubblici del paese», spiega l’assessore ai Servizi sociali di Busto Garolfo, Vittorio Castoldi. «Auspichiamo una collaborazione da parte dei commercianti con l’applicazione di uno sconto del 5% (come già avviene per la social card)  sugli acquisti effettuati con la carta sociale comunale». L’uso della card permetterebbe di verificare l’effettiva spesa ma anche alleggerire il lavoro burocratico degli uffici.


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